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Oro e argento: dopo sessioni anemiche, torneranno a brillare

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New York – Ma che fine ha fatto l’oro? C’è stato un momento, agli inizi di quest’anno, in cui le speculazioni sull’eventuale adozione di una politica monetaria da parte della Fed e la volatilità hanno portato gli investitori a posizionarsi sull’asset bene rifugio per eccellenza. Sono però settimane che le quotazioni del metallo prezioso rimangono all’interno di un canale laterale. Detto questo, ci sono importanti market mover che si presenteranno nel mese di maggio, e che potranno cambiare la situazione ingessata in cui i prezzi si trovano.

Premettiamo che, negli ultimi tre mesi, i prezzi dell’oro hanno indubbiamente allentato il passo, scendendo dell’1,67% a febbraio, del 2,3% a marzo e dello 0,42% ad aprile. Ad aprile la performance dell’argento è stata anche peggiore, con una flessione del 3,3%.

Ci sono comunque speranze di una ripresa delle quotazioni ed ecco da dove potrebbero arrivare. Punto primo, dall’imminente diffusione dell’occupazione Usa di aprile, i cui numeri si conosceranno nella giornata di domani. Ora, una cosa è decisamente sicura, ed è la correlazione negativa molto forte che esiste tra la performance di tale dato e le quotazioni di oro e argento. Di conseguenza, se nella giornata di domani i nuovi posti di lavoro non saranno di almeno 150.000 unità, le quotazioni dell’oro potrebbero salire.

Altro evento importante per comprendere la direzione dei metalli preziosi sarà la prossima riunione del Fomc, prevista per i prossimi 25 e 26 maggio. Ovviamente, se il timoniere Ben Bernanke parlerà della eventualità del Qe3 o dell’adozione di altre misure di quantitative easing, oro e argento potranno ricevere un’altra scossa. In caso contrario, le quotazioni potrebbero tornare a essere deboli: come lo sono tuttora.

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