Oro: continua la fase ibrida, tra bene rifugio e asset speculativo

di Redazione Wall Street Italia
19 Giugno 2012 09:01

Legnano – Sembra proprio essere stata una parentesi di poche ore quella che ieri ha generato ottimismo sui mercati, determinando domenica sera l’apertura delle sedute di contrattazioni in gap rialzista in scia all’esito pro-euro delle elezioni greche.

Già, perché era sufficiente restare sui desk fino a metà a della giornata di ieri per realizzare come invece fosse repentinamente svanito l’entusiasmo che aveva portato le Borse asiatiche a chiudere in territorio positivo e il cambio Eur/usd arrivare fino a quota 1,2750.

Questo perché? Come da noi anticipato venerdì, l’evento delle elezioni greche, che pur ha rappresentato un market mover di rilevanza storica e sul quale abbiamo raccomandato la massima prudenza da un punto di vista operativo (con utilizzo di leve basse e minima esposizione al mercato), faceva da spartiacque tra un probabile scenario di uscita della Grecia dell’area Euro con potenziali effetti contagio – e possibile principio di disaggregazione dell’Europa – e, come poi è stato, un “acquisto” di tempo in vista dell’attuale G20 in Messico e del fondamentale snodo del vertice UE in programma a fine mese.

Non poteva perciò di colpo eliminare le pesanti problematiche che, come una spada di Damocle, affliggono l’intera area valutaria, e quanto è accaduto ieri ne è stata la testimonianza lampante: pesanti storni delle Borse (Milano su tutte con il -2,85%, su cui pesava peraltro lo stacco di importanti dividendi) e spread sui titoli di Spagna e Italia di nuovo schizzati a record storici.

Ora in Grecia è corsa contro il tempo per formare un governo di unità nazionale entro questa sera da parte di Antonis Samaras, dal quale provengono dichiarazioni di fiducia e ottimismo sul buon esito del processo di costruzione di un esecutivo, su un verosimile quadro di stabilità e di continuità e soprattutto di rispetto degli accordi presi con i creditori internazionali della troika.

Ora cosa aspettarsi?

A Los Cabos, in Messico,i Grandi della Terra si sono riuniti ma non ci aspettiamo che questo sia in grado di portare nel breve a cambiamenti significativi, sulla scorta delle prime dichiarazioni di Angela Merkel secondo cui la sostanza del programma di riforme a cui è chiamato il paese ellenico non è negoziabile.

In attesa perciò di indicazioni più precise dal fronte macro, noi non possiamo che affidarci all’analisi tecnica per l’interpretazione del mercato.

EurUsd
Dopo l’apertura in gap e l’importante rialzo messo a segno nella notte di ieri il cambio principe ha pesantemente ritracciato e si è infranto contro i primi supporti significativi posti a 1,2590 e 1,2560. Di nuovo perciò e l’1,2620 a fare da centro di gravitazione, dal quale potersi aspettare una rottura fino a 1,2680 (punto di transito della media a 200 sul grafico a 4h). Al ribasso, oltre ai livelli sopraesposti, diventa cruciale l’area compresa tra l’1,2540 e l’1,2520 per target bearish fino a .2450.

UsdJpy
In scia dell’avversione al rischio gli yen sono stati comprati anche contro dollari e il ritorno a un livello di 78,50 risulterebbe molto significativo in ottica ribassista, nell’ambito della quale resta il 77,75 il target più importante.

EurJpy
Il cambio EurJpy è stato ieri tra i più “chiari” da un punto di vista grafico. In scia al risk-off che aleggiava già dalla mattinata di ieri, l’euro non poteva che essere venduto contro yen e ciò ha trovato perfetta conferma nella divergenza ribassista presente sul 4h. I primi segnali rialzisti si trovano sopra il 101, mentre è più verosimile una rottura al ribasso verso 99 dell’attuale fase di congestione.

GbpUsd
1,5630 è stato il livello di supporto che ha fatto da sostegno ai prezzi che si sono mossi all’interno di 60 pips in tutta la sessione di ieri. Al rialzo diventa significativa l’area compresa tra 1,5715 e 1,5740.

AudUsd
Siamo, nel momento in cui scriviamo, sulla resistenza posta a 1.0130 la cui rottura aprirebbe la strada a un territorio inesplorato da oltre una settimana. Possibile, in risk on, una continuazione del percorso rialzista in atto con i primi ambiziosi obietti presenti a 1.0250.

XauUsd
Ancora in fase laterale l’oro che vive una fase ibrida tra bene rifugio e asset speculativo e dove è ancora valida la resistenza dinamica, passante per le prossime nei pressi di 1,630$/oncia. Da questo livello dipende una nuova ondata di acquisti d’oro.

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