di Alessandro Saldutti (Scalable Capital)

Educazione finanziaria, perché è fondamentale per i giovani

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Questo è il mese dell’educazione finanziaria, un momento in cui istituzioni pubbliche e aziende del settore collaborano per ricordarci l’importanza di avere un livello adeguato di conoscenze per essere in grado di prendere il controllo delle nostre finanze e del nostro benessere economico. La piattaforma di investimento europea Scalable Capital ha indagato il livello di educazione finanziaria delle nuove generazioni e su come la tecnologia e molti nuovi player del settore stiano facilitando l’ingresso di nuovi utenti nel mondo degli investimenti.

Perché l’educazione finanziaria è fondamentale

Perché sempre più giovani si stanno avvicinando al mondo degli investimenti? Si tratta di una moda o di un interesse dettato dalla capacità di prendere decisioni razionali sul proprio denaro? Come si informano?

Queste sono alcune delle domande che ci poniamo in occasione del mese dell’educazione finanziaria. Nativi digitali, fuggono dalle banche tradizionali, si informano autonomamente su Internet e abbracciano i neobroker per gestire il proprio patrimonio e investire in prodotti finanziari attraverso app di facile utilizzo, che permettono di investire in modo semplice e sicuro. La piattaforma di investimento digitale Scalable Capital, il cui gruppo di investitori più numeroso (32%) ha un’età compresa tra i 27 e i 34 anni, chiama questo nuovo profilo “investitori da smartphone”.

Fino a poco tempo fa, gli investimenti erano una questione che riguardava le classi più agiate. L’accesso a questo tipo di attività richiedeva infatti una significativa disponibilità economica e un alto livello di alfabetizzazione finanziaria, necessario per limitare i numerosi pregiudizi sul funzionamento dei mercati e sui loro rischi. Oggi, le nuove tecnologie consentono di superare entrambi questi ostacoli: risorse web, social media e influencer hanno semplificato le modalità di apprendimento e introdotto nuovi canali di informazione su queste tematiche. I broker online, d’altra parte, stanno facilitando sempre di più l’accesso al mercato azionario, investendo per esempio nell’educazione finanziaria dei propri clienti, nello sviluppo di prodotti facili da usare e nell’abbassamento dei costi e dei minimi di accesso che permettano di investire anche a chi non ha accumulato ancora grandi capitali.

Per quanto riguarda la cultura finanziaria, per prima cosa è necessario far capire l’importanza dell’investire, il ruolo delle asset class e come creare un portafoglio allineato ai propri obiettivi.

Le famiglie italiane hanno oltre 1.800 miliardi di depositi nei conti correnti, ma questi risparmi stanno perdendo valore giorno dopo giorno. Con un’inflazione al 9%, il valore di questi risparmi viene dimezzato in 8 anni. Allo stesso tempo i problemi demografici e l’incertezza sul sistema pensionistico del nostro Paese sono problemi strutturali che richiedono alle persone di far fruttare i propri risparmi. La combinazione di questi fattori, insieme alla diffusione dell’educazione finanziaria, fanno sì che la crescita delle fintech non sia un “se”, ma un “quanto rapidamente”. A questo proposito, durante la pandemia, la Consob ha rilevato un massiccio ingresso di nuovi investitori privati nei mercati finanziari, arrivando a quota 34% nel 2021, contro il 30% del 2019, e un abbassamento dell’età di questi utenti. Questi dati coincidono con la nascita e diffusione in Italia dei cosiddetti neobroker, piattaforme digitali che facilitano l’accesso ai mercati dei capitali a costi inferiori rispetto alle banche tradizionali. Recarsi di persona in banca per pianificare i propri investimenti non è più necessario, ma anche il mismatch tra le necessità delle nuove generazioni e i servizi offerti dalle banche tradizionali, non incoraggia la fiducia di questa categoria di clienti. I dati lo dimostrano: un rapporto di Boston Consulting Group sostiene che le banche tradizionali non tengono sufficientemente conto delle esigenze dei clienti per quanto riguarda l’autonomia decisionale e l’interazione digitale, e solo il 9% degli investitori è interessato ad usufruire di sessioni di consulenza faccia a faccia.

La democratizzazione degli investimenti non è stata priva di controversie. I neofiti dei mercati sono stati accusati di cadere in ogni tipo di trappola psicologica, di diversificare in modo inappropriato e di inseguire i titoli più popolari sui social network. Tuttavia, questa visione non corrisponde alla realtà: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli investitori online non solo sono consapevoli dei rischi dell’investimento, ma investono piuttosto a lungo termine.

L’adozione di una visione a lungo termine con i piani di investimento e la diversificazione dei portafogli attraverso l’investimento in ETF sarebbero altri due segnali del fatto che i giovani investono a mente fredda e che il loro profilo è ben lontano da quello degli appassionati di gioco d’azzardo online. Due terzi del denaro investito attraverso il servizio di broker online offerto da Scalable Capital per esempio confluisce negli ETF, e tra coloro che hanno meno di 27 anni, la percentuale raggiunge i tre quarti. Da un’analisi della base clienti della piattaforma, risulta che ad investire secondo le regole sono soprattutto i giovani clienti. Questo dimostra come gli investitori che si considerano inesperti siano anche meno propensi ad assumersi rischi.

Il rischio è un aspetto intrinseco dell’investimento e una buona educazione finanziaria è essenziale per evitare di commettere errori nella gestione dei  propri risparmi. In questo senso, è necessario che i nuovi attori si impegnino nella diffusione di contenuti interessanti per le loro community. Infatti, molte fintech stanno già utilizzando i loro canali per spiegare in modo didattico i diversi prodotti e servizi a cui si può accedere grazie ai nuovi strumenti, e come ci si deve comportare in un ambiente che fino a poco tempo fa era sconosciuto ai più.

Un terzo dei clienti di Scalable Capital è nuovo ai mercati dei capitali. È molto importante mostrare loro che non è così complesso come sembra. Parte del lavoro delle fintech consiste nell’eliminare le convinzioni errate, come quella che gli investimenti siano molto complicati e quindi solo per gli addetti al settore.