Economia

OPEC: il vertice tra i più importanti di sempre

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NEW YORK (WSI) – Sarà un vertice all’insegna della tensione il prossimo OPEC in programma venerdì prossimo a Vienna dove si discuterà dell’aumento della produzione di petrolio da 300 a 600 mila barili al giorno.

Se da una parte Arabia Saudita e Russia premono per allentare le quote produttive e si sono già dette pronte a ri-aumentare la propria produzione a partire da luglio, dall’altra fanno resistenza Iran, Iraq e Venezuela. Teheran in particolare ha dichiarato di avere il sostegno iracheno e venezuelano per porre il veto a qualsiasi proposta di una maggiore produzione.

“Se il Regno saudita e la Russia vogliono aumentare la produzione, questo richiede l’unanimità”, ha detto Hossein Kazempour Ardebili, rappresentante dell’OPEC in Iran. Lo statuto dell’OPEC dà ad ogni paese partecipante il diritto di bloccare qualsiasi accordo, ai sensi dell’articolo 11 che recita testualmente:

“Ogni paese membro a pieno titolo dispone di un voto. Tutte le decisioni della conferenza, al di fuori delle questioni procedurali, richiede l’accordo unanime di tutti i membri titolari2.

Anche se l’Iran minaccia di bloccare un aumento della produzione petrolifera dell’OPEC, l’Arabia Saudita ha ancora delle possibilità di aggirare il veto come scrive Bloomberg. In primo luogo, può bloccare qualsiasi comunicazione formale e può riunire una coalizione di sostenitori all’interno del gruppo e pubblicare una propria dichiarazione, che potrebbe delineare una nuova politica di produzione. Come è successo esattamente 18 anni fa, quando l’Iran ha respinto un piano sostenuto dall’Arabia Saudita per aumentare la produzione. All’epoca, otto paesi si unirono ai sauditi, dando luogo a un comunicato dell’OPEC a 9 che escludeva l’Iran e l’Iraq. L’Arabia Saudita questa volta non può scegliere questa opzione. A meno che non abbia il sostegno di altri suoi principali sostenitori in seno all’OPEC, tradizionalmente il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti, rischia di apparire isolata.

Si preannuncia quindi uno dei vertici OPEC più importanti di sempre in cui pesa anche la guerra commerciale promossa da Trump e la disastrosa situazione economica in cui versa il Venezuela.