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Ondata di liquidità record dalla Bce alle banche, quasi gratis

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Roma – La maxi operazione straordinaria con cui la Bce ha messo a disposizione delle banche europee una quantità illimitata di denaro attraverso un prestito pronti contro termine a tre anni con un tasso dell’1% ha avuto un grande successo: di fatto, l’istituto di Francoforte ha collocato 489,19 miliardi di euro a tre anni. Si tratta di una somma superariore alle attese. Le banche europee che hanno aderito all’emissione sono state 523 banche, di cui 14 italiane che, stando ai dati di Class Cnbc, hanno presentato a garanzia titoli garantiti dallo stato per un valore di 38,4 miliardi di euro.

Le 14 banche italiane che hanno partecipato all’asta della Bce hanno messo a disposizione 38,4 miliardi di euro di bond garantiti dallo stato come collaterale per accedere all’operazione straordinaria con cui la Bce metterà a disposizione delle banche europee una quantità illimitata di denaro attraverso un prestito pronti contro termine a tre anni con un tasso dell’1%. Di questa somma, 7,5 miliardi di euro sono stati offerti da Unicredit e 12 miliardi da Intesa SanPaolo.

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Milano – L’avvio al rialzo dei mercati europei si spiega con la operazione straordinaria con cui la Bce metterà a disposizione delle banche europee una quantità illimitata di denaro attraverso un prestito pronti contro termine a tre anni con un tasso dell’1%.

Le stime iniziali erano per un ammontare complessivo intorno ai 300 miliardi di euro, ma è probabile che la cifra finale arrivi a 500 miliardi e i principali principali istituti italiani sarebbero pronti ad offrire come collaterale 50 miliardi di bond garantiti dallo Stato.

L’ipotesi più probabile è che una parte considerevole di questa somma venga utilizzata per acquistare titoli di Stato dei paesi periferici: una possibilità che porta lo spread tra Btp e Bund a 460 punti con un tasso per i titoli decennali al 6,5%, mentre i due anni scambiano al 4,7%.

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Milano – Il sistema bancario italiano si attrezza per partecipare in forza al primo p/t della Bce a tre anni in programma oggi 21 dicembre. Una mossa importante per consolidare la propria posizione in tema di liquidità a disposizione non ultimo per l’auspicato acquisto di titoli di stato.

Tutte le principali banche italiane, infatti, hanno fatto richiesta a Tesoro e Bankitalia per ottenere l’autorizzazione a emettere i bond garantiti dallo Stato, previsti dal decreto Monti. A dirlo sono due fonti vicine alla situazione.

“Tutte le maggiori banche ci sono. C’è stato interesse per i bond garantiti” dice una fonte. “Ci sono state richieste da più di 10 banche che sono state autorizzate. Le banche lo stanno facendo per tenerlo in pancia e portarlo come collaterale al p/t della Bce”. “Tutte le principali banche hanno fatto richiesta” dice una seconda fonte.

A parlare di possibile ricorso ai bond garantiti dello Stato era stato all’assemblea di Unicredit del 15 dicembre l’AD Federico Ghizzoni, parlando di partecipazione della banca al p/t triennale “non per cifre consistenti”.

Per il completamento della procedura che porta un titolo a essere inserito nella lista dei ‘consegnabili’ manca ora l’ammissione a un mercato regolamentato. “Hanno fatto tutti domanda di ammissione al Mot” spiega un’altra fonte vicina alla situazione. In serata non è stato possibile avere un commento da Borsa italiana sull’ammissione dei titoli alla piattaforma obbligazionaria.

I titoli, per essere utilizzati per il p/t a 3 anni, devono essere inseriti nella lista dei collaterali in tempo per il regolamento dell’operazione della Bce che avverrà giovedì 22 dicembre.

Con i bond garantiti le banche italiane hanno la possibilità di ampliare la gamma dei collaterali utilizzabili nelle operazioni della Bce. A metà novembre l’utilizzo dei collaterali per operazioni Bce era pari a 106 miliardi, di poco superiore al 50% del totale dei collaterali in mano alle banche italiane. “Da allora la percentuale è gradualmente salita” spiega una fonte di settore.

“Tutte le banche, italiane e non solo, aderiranno all’opportunità del bond garantito dallo Stato, è un’occasione d’oro” dice una fonte del settore primario dei bond.

Nei giorni scorsi era stata Mediobanca a muoversi in vista del p/t a 3 anni con l’emissione di un covered bond retained per 1,5 miliardi di euro.
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