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Olanda: si apre crisi di governo dopo no a tagli in bilancio

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di venerdì si è chiusa con un rialzo dei listini azionari e dei tassi governativi tedeschi. Lieve rialzo anche per lo spread italiano (395 da 392 pb) e spagnolo (425 da 423pb).

La riunione del Fmi si è conclusa con un accordo sull’aumento della dotazione di almeno 430 Mld$. Tra questi rientrano 200 Mld$ dell’area Euro, 60 Mld$ del Giappone, 15 Mld$ ciascuno da Corea del Sud, Arabia Saudita e Uk, 7 Mld$ Australia e 4 Mld$ Singapore. Risultano ancora in dubbio i contributi del Bric ed altri emergenti che ammonterebbero ad almeno 70 Mld$. Unici assenti sono stati Stati Uniti e Canada.

I grandi paesi emergenti hanno chiesto in cambio progressi nella riforma del Fmi che dia loro maggior peso. La loro quota ufficiale verrà probabilmente annunciata al prossimo riunione dei leader del G-20 del 18-19 giugno.

Il capo della Bce, Draghi in risposta alle richieste del Fmi, ha dichiarato che “nessuna delle raccomandazioni del Fmi è stata discussa dal Governing Council, almeno recentemente”.

In Francia il primo turno elettorale si è concluso, secondo i primi risultati parziali, con la vittoria del socialista Hollande con il 28,6% dei consensi. L’attuale presidente Sarkozy ha ottenuto il 27,2% dei consensi. Per la prima volta, un presidente uscente non è in testa al primo turno. Risultato favorevole per il partito di estrema destra Front Nationale, guidato da Marine Le Pen che ha ottenuto il 17,9% dei consensi. L’attenzione sarà ora focalizzata al secondo turno che si terrà il 6 maggio, insieme alle elezioni politiche greche, ad una regionale tedesca ed alle amministrative italiane.

Nel frattempo durante il week end è arrivata la notizia che uno dei partiti di maggioranza olandesi, ha ritirato l’appoggio al governo in dissenso per l’imminente votazione sulla legge di bilancio. Una parte dell’opposizione ha condizionato il proprio appoggio all’ipotesi di elezioni anticipate a settembre.

Sul fronte macro segnaliamo il calo del Pmi preliminare manifatturiero tedesco di aprile sceso a 46,3, livello minimo da metà 2009, penalizzato soprattutto dal calo degli ordini dai paesi del sud Europa.

Negli Usa la giornata di venerdì si è conclusa con borse in lieve recupero in un contesto di tassi governativi pressoché stabili.

I listini azionari hanno chiuso infatti leggermente positivi, ad eccezione del Nasdaq sui cui ha pesato il calo del 2,5% circa di Apple, alla seconda settimana consecutiva negativa. Gli operatori hanno preferito rimanere cauti in attesa di conoscere l’esito delle elezioni presidenziali francesi e di una settimana che si profila ricca di appuntamenti.

Proseguiranno infatti i flussi di trimestrali con circa 180 titoli dell’indice S&P 500 in pubblicazione ma l’attenzione sarà sicuramente focalizzata sulla conferenza stampa che Bernanke terrà nella giornata di mercoledì dopo la riunione Fed.

Valute: chiusura di settimana in rialzo per il cross euro/dollaro. Nella sessione di venerdì la moneta unica si porta sopra la resistenza di 1,32 chiudendo in area 1,323. Questa mattina invece, dietro front per il cross che dopo i risultati delle elezioni in Francia, perde slancio e torna sotto la soglia di 1,32. Manteniamo i livelli di supporto e resistenza a 1,31 e 1,32. Gli operatori speculativi hanno incrementato le posizioni a favore di un deprezzamento dell’eur vs usd.

Apprezzamento marcato per lo yen sia vs euro che vs dollaro, anche in scia alla debolezza della borsa asiatica. La valuta nipponica si porta in area 106,5 vs euro dopo la chiusura di venerdì sopra 107,5, mentre vs dollaro si porta in area 81. I livelli di supporto e resistenza per l’euro sono rispettivamente area 105 e 107,5; vs dollaro invece sono 80 e 82.

In Cina questa mattina è uscito l’indice Pmi preliminare manifatturiero del colosso asiatico calcolato da HSBC che evidenzia ad aprile un lieve recupero portandosi a 49,1 dal 48,3 finale, pur continuando a rimanere sotto la fatidica soglia 50 che separa la crescita dalla contrazione.

Materie Prime: settimana conclusa con andamento contrastato dei vari comparti. Complessivamente positive le materie prime industriali con rialzi di circa il 2% per piombo e rame. In recupero anche il comparto energetico con sia Brent sia Wti in rialzo di poco oltre lo 0,5%. L’Iran ha comunicato l’interruzione di una parte delle esportazioni per un guasto all’oleodotto passante per la Turchia. Più articolato il discorso delle commodity agricole, dove continua il forte rialzo dei prezzi dei semi si soia (+2,2%) a causa della possibile riduzione della produzione in Sud America, in modo particolare in Argentina. In lieve calo i preziosi. Gli operatori speculativi hanno ridotto le posizioni nette lunghe, soprattutto nel comparto agricolo.

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