Abn Amro Holding Nv, oggetto di due opposti tentativi di scalata, ritira il sostegno all’offerta lanciata nei suoi confronti da Barclays plc, dopo la mossa di Royal Bank of Scotland Group plc, che ha rilanciato. L’offerta di Barclays è in sintonia con la “visione strategica“ di Abn Amro, tuttavia il consiglio di amministrazione non può raccomandarla “sotto il profilo finanziario”, dichiara la banca olandese. L’offerta da 72 miliardi di euro presentata da Royal Bank, Fortis e Banco Santander sa è superiore del 9,8 per cento a quella di Barclays. Abn Amro aveva appoggiato, già ad aprile, la proposta di Barclays, in parte perché la banca britannica intende mantenere intatta la struttura del gruppo olandese, mentre la cordata guidata da Royal Bank vuole dividersi le varie parti. Abn Amro non ha voluto dichiararsi a favore dell’offerta di Royal Bank, citando “problemi non risolti” legati allo spezzettamento progettato dai compratori per il gruppo, che ha attività in 53 Paesi, dal Brasile all’India. Abn Amro ha annunciato anche un calo del 7,1 per cento dell’utile nel secondo trimestre a 1,13 miliardi di euro, dopo l’aumento registrato un anno fa anche a seguito della cessione di una partecipazione in una banca ungherese. L’utile è in linea con le stime degli analisti. In un comunicato l’amministratore delegato di Barclays, John Varley, ha replicato che la banca londinese comprende come “sia difficile per il consiglio di Abn Amro esprimere una preferenza chiara”. Barclays resta convinta che la propria offerta “assicuri il valore, i vantaggi per gli azionisti e le certezze che consentiranno al consiglio di esprimere una raccomandazione nel tempo opportuno”.
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