(Teleborsa) – Grande attesa oggi per il vertice dei leader dell’Europa allargata, ma la domanda è una sola: sfumata l’emergenza si riuscirà di nuovo a trovare quella coesione che appare sempre più necessaria per affrontare il futuro? Una cosa è certa. La crisi della Grecia, che ha destabilizzato temporaneamente l’Eurozona e la valuta unica, conferma l’improrogabilità di una politica economica e finanziaria unitaria. E’ un dato di fatto che salta agli occhi di tutti, ma che trova anche i suoi limiti nei diversi interessi dei Paesi membri e nell’assenza di procedure che possano garantire l’auspicata coesione. Eppure, i leader europei arriveranno oggi a Bruxelles colmi di buoni propositi, nel tentativo di stilare le linee guida della futura politica economica europea ed almeno una bozza di una riforma finanziaria da presentare all’ormai imminente vertice del G20, che si terrà a Toronto alla fine di giugno. Grandi temi sono all’ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo. Primo fra tutti quello di definire un quadro di riferimento per valutare lo stato delle finanze pubbliche, con l’Italia propensa ad una visione più generale, che tenga in considerazione non solo il debito pubblico ma anche quello privato. In questo contesto, infatti, l’Italia si troverebbe in una situazione di eccellenza rispetto ad altri Paesi europei, dato l’elevato risparmio privato vantato dal Bel Paese. Poi ci sarà la questione della governance. Un tema spinoso che trova interessi contrapposti, dall’impostazione più aggressiva della Francia, che propone una governance allargata che possa toccare anche l’aspetto della valutazione dell’euro, all’atteggiamento più restrittivo della Germania. Infine, i leader europei dovranno trovare un accordo sulla riforma finanziaria, per poter disporre di una bozza da portare a Toronto. Fra i punti salienti c’è ancora l’ipotesi di una imposizione di una tassa sulle banche, che finanzierebbe eventualmente un fondo anti-crisi.