L’Ocse ha rivisto consistentemente al ribasso le previsioni di crescita economica sugli Stati Uniti, su cui rileva una fase di indebolimento della ripresa ma escludendo che arrivi a degenerare in una nuova recessione.
Ora l’ente parigino stima una espansione del Pil del 2,6 per cento sia sul 2010 che nel 2011, laddove lo scorso maggio si attendeva un più 3,2 per cento sul Pil di quest’anno. “Sta diventando sempre più evidente che l’economia è entrata in una fase moderata”, ha affermato il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria presentando il rapporto sugli Usa. “Tuttavia questo non è incoerente rispetto alle recessioni precedenti”.
Gurria ha precisato che all’Ocse “non vediamo rischi di una recessione a doppia fase”. Tuttavia “non vediamo nemmeno una ripresa abbastanza forte da abbassare in maniera significativa la disoccupazione”. Resta necessario un sostegno alla ripresa da parte della politica economica e monetaria, e in quest’ambito l’Ocse ha accolto positivamente gli annunci della Federal Reserve, che si è detta pronta a fare altro se sarà necessario.
Bene però anche tenere d’occhio la dinamica dei conti pubblici, con l’impegno a riportare il deficit di bilancio al 3 per cento del Pil nel 2015, conclude l’Ocse.