
Roma – Agire, e farlo al più presto, perchè la posta in gioco è troppo alta, e il rischio non è limitato soltanto all’Europa ma interessa il mondo intero. E agire senza tentennamenti, rafforzando il muro di protezione dell’Europa, il cosidetto firewall.
“Un credibile firewall permetterà ai governi di poter respirare e disporre di quello spazio (di manovra) di cui hanno bisogno per concentrarsi sul rivitalizzare la crescita economica e la competitività europea”, ha detto Jose Angel Gurria. segretario generale dell’Ocse. Gurria ha dato una cifra precisa: la potenza di fuoco, a suo avviso, deve essere di b>1.000 miliardi di euro , affinchè l’Europa riesca a ripristinare la fiducia degli investitori e prevenire l’allargarsi della crisi dei debiti sovrani.
Nella presentazione di un sondaggio sull’Eurozona a Bruxelles, Gurria ha detto senza mezzi termini. “L’Europa è in una fase di stallo” e ha “bisogno di fare in modo che la crescita sia la priorità numero uno”. In generale, per “diversi paesi i rischi rimangono elevati”, e sullo sfondo la fiducia è debole”: è necessario soprattutto migliorare il settore bancario, fare in modo che “sia ben ricapitalizzato”.
C’è bisogno di azioni in generale più decisive, e a essere chiamata in causa è la stessa Bce, che deve intervenire secondo Gurria di più e in modo più diretto.
Sul fronte Italia, l’Ocse è tornata a puntare sui problema della bassa crescita del contenuto tasso di competività. Il paese, anche se versa in una situazione migliore in termini di deficit rispetto a molte altre economie, deve “migliorare sul fronte della credibilità”. D’altronde, “il tasso di crescita è ostinatamente modesto”. Gurria spera dunque che il DDL sulla riforma del lavoro venga approvata in Parlamento “il prima possibile”.