Roma – Nuovi segnali di rallentamento della ripresa economica tra i paesi avanzati, avverte l’Ocse, registrando ad agosto il quinto mese consecutivo di indebolimento del suo superindice previsionale sull’economia (composite leading indicators, o Cli).
E’ calato di 0,5 punti rispetto al mese precedente sull’insieme dell’area Ocse, e di 0,9 punti nel confronto su base annua. Ormai la fase di frenata si è protratta così a lungo da far finire questo indicatore a livelli inferiori a quota 100 punti nella maggior parte delle economie avanzate: significa “un forte segnale di rallentamento dell’attività economica” rispetto alle tendenze di lungo periodo.
Sull’Italia il superindice è calato di 1,1 punti dal mese precedente, finendo a 97,9 punti contro i 100,8 punti dell’area Ocse, mentre su base annua sulla penisola segna la variazione negativa più ampia, meno 5,5 punti.
L’Ocse rileva che ora anche su Stati Uniti, Germania e Russia il superindice indica indebolimenti in maniera più netta di prima, anche se su questi paesi resta al di sopra delle medie di lungo termine. Sull’area euro il superindice è calato di 0,9 punti su mese ad agosto e di 3,4 punti su anno, sugli Usa è calato di 0,6 punti su mese mentre su base annua ha mantenuto una dinamica di aumenti, pari a 1,2 punti.
Sull’insieme del G7 il Cli è calato di 0,6 punti su mese e di 0,4 punti su base annua. L’indagine segnala dinamiche analoghe anche sulla Germania, prima economia dell’area euro dove il Cli è calato di 1,3 punti su mese e di 4,1 punti su anno. Sulla Francia ha segnato meno 0,9 punti su mese e meno 3,4 punti su anno.
Eccezione in questo quadro ribassista è il Giappone, dove il superindice è rimasto stabile su base mensile, segnando più 1,9 punti su anno, anche se i dati potrebbero risultare distorti dagli effetti della ricostruzione del dopo terremoto.
La frenata è generalizzata e non solo ai paesi del G7, ormai coinvolge da tempo anche le maggiori economia emergenti che pur non facendo parte dell’Ocse vengono monitorate in ragione della loro rilevanza. In Cina il superindice è calato di 0,3 punti su base mensile, in India 0,7 punti, in Russia di 0,3 punti e in Brasile di 1,2 punti.