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Occupy Wall Street torna a Zuccotti Park, ma con molte restrizioni

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New York – Occupy Wall Street torna a Zuccotti Park. La polizia ha infatti riaperto i due punti di ingresso a nord e a sud di Zuccotti Park ai manifestanti che protestano contro lo strapotere della finanza mondiale. Ma ad una condizione: niente tende o strumenti da campeggio. La decisione è stata presa dopo che le proteste sono riiniziate: molti hanno infatti marciato, arrivando a sporgere causa anche contro la stessa città di New York.

La polizia continua a monitorare gli accessi, per garantire una manifestazione pacifica e per assicurare che non vengano introdotti grandi oggetti, come appunto tende e altro. Il rientro dei manifestanti è avvenuto in modo pacifico, sebbene ci sia stato almeno un arresto nella fase di ingresso e due appena prima.

Detto questo, in assenza di tende e altre attrezzature, per il movimento sarà difficile riuscire a garantire la presenza nell’ormai noto Zuccotti Park. Le prossime ore saranno cruciali per capire come i manifestanti si organizzeranno.

Mentre qualche manifestante sembra riaffacciarsi a Zuccotti Park, uno studio della prestigiosa Stanford University racconta come e quanto è cambiata l’America negli ultimi 40 anni. La ricerca, che sarà pubblicata oggi da Russell Sage Foundation e Brown University, muove dai dati ufficiali del censimento per esaminare il reddito familiare a livello di quartiere nelle 117 maggiori aree metropolitane degli Stati Uniti.

I risultati, anticipati dal New York Times, mostrano una “mappa della prosperità” profondamente diversa rispetto a quattro decenni fa, “con grandi macchie di ricchezza e di povertà” e una forte contrazione, invece, della classe media.

Nel 2007, in particolare, il 44% delle famiglie viveva in quartieri cittadini ‘da middle class’ rispetto al 655 nel 1970. Allo stesso tempo, un terzo delle famiglie americane viveva in zone di ricchezza o di povertà, rispetto al 15% delle famiglie nel 1970.