Società

OCCHIO
AI QUANTITATIVI

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* Sara Silano è Caporedattore di Morningstar in Italia. Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Nella gestione dei fondi, quantitativo non fa rima con passivo. I prodotti che utilizzano modelli matematici per la costruzione del portafoglio sono numerosi, soprattutto nelle categorie bilanciate ma anche azionarie, tuttavia è errato pensare che si limitino a replicare un indice. Al contrario, le performance possono essere superiori a quelle messe a segno con le tecniche tradizionali.

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E’ il caso, ad esempio, di Epsilon QValue, quattro stelle di Rating Morningstar, che ha superato molte bufere di Borsa, conquistando il titolo di miglior fondo italiano nella categoria Azionari Europa large cap value a uno, tre e cinque anni. Il merito, prima ancora che di un gestore, è di un modello matematico, come per tutta la gamma di Epsilon Associati, società di gestione recentemente entrata a far parte del gruppo Crédit Agricole, in seguito alla cessione ai francesi del 65% della controllante Nextra Investment Management da parte di Banca Intesa.

“La gestione quantitativa è una sottocategoria di quella attiva”, precisa l’amministratore delegato, Sergio Vicinanza. “Consiste in un approccio rigoroso, attraverso il quale sono fissate delle regole per raggiungere determinati obiettivi”. In particolare, per il fondo QValue, i pesi di ciascun settore sono uguali a quelli dell’indice di riferimento e nell’ambito di ogni comparto sono scelti i titoli in base a indicatori di bilancio e tecnici. “Questa stratificazione consente di ridurre la volatilità”, spiega Vicinanza.

Il portafoglio viene ribilanciato a cadenza fissa, generalmente dopo le trimestrali, con un turnover del 30-35%. L’intervento del gestore, Maria Bruna Riccardi, è minimo, ma utile per far fronte a eventi e situazioni che il modello non può prevedere, come ad esempio il sovrappeso di un determinato Paese.

Tutto il portafoglio è girato circa due volte e mezzo l’anno, livello superiore alla media, ma l’incidenza delle commissioni di negoziazione, assicura Vicinanza, è bassa. Per contro, dal maggio scorso sono aumentate le fee di gestione, dall’1,3 all’1,5%, percentuale di poco superiore alla media di categoria. “L’operazione si è resa necessaria per garantire un’adeguata remunerazione della rete” dice Vicinanza, “perché oggi i fondi non sono più venduti solo via internet come in passato”.

Epsilon Associati può essere considerata la boutique italiana della gestione quantitativa, ma sul mercato esistono anche operatori esteri che utilizzano tali tecniche. La gamma più ampia è di Axa Rosenberg Investment Management, un umbrella fund composto da 20 comparti azionari, gestiti in modo attivo attraverso un modello matematico che permette di analizzare un ampio universo di aziende e di selezionare quelle sottovalutate, attraverso l’adozione di un approccio di tipo fondamentale. L’obiettivo è quello di costruire un portafoglio in grado di offrire ritorni superiori alla media, mantenendo sotto controllo il rischio. Il Rating medio è di quattro stelle.

Estratto aggiornato dell’articolo apparso su “Il Mondo” il 2 dicembre 2005.

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