Società

OCCHI PUNTATI SU LEHMAN
E WASHINGTON MUTUAL

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno chiuso contrastati con il differenziale di curva in lieve rialzo. A condizionare i mercati è stata l’incertezza sui listini azionari e soprattutto le notizie ancora non molto chiare sul futuro di Lehman.

Sul fronte macro i prezzi al consumo spagnoli e francesi di agosto hanno confermato il rallentamento registrato all’interno degli altri paesi dell’area grazie soprattutto al calo del prezzo delle materie prime. Nel resto dell’anno, a meno di ulteriori spinte dei prezzi petroliferi ed alimentari, dovremmo continuare a registrare un rallentamento seppur moderato dei prezzi.

Tuttavia Trichet ed i vari membri Bce continuano a temere l’innesco di una spirale inflazionistica ed a spingere per un contenimento delle richieste salariali, riferite soprattutto alle trattative in atto in Germania. Oggi l’attenzione sarà ancora rivolta agli sviluppi della questione Lehman ed all’andamento del prezzo del petrolio. Sul decennale la resistenza passa per 4,20%.

Negli Usa l’attenzione è rimasta focalizzata sul caso Lehman che ha chiuso la giornata in calo di circa il 42% arrivando a capitalizzare poco meno di $3 miliardi. Nel frattempo si sono intensificate le indiscrezioni sulla possibile conclusione delle trattative per la cessione della banca Usa ad un’unica banca o ad un gruppo di banche. Gli articoli del Wsj e di FT questa mattina citano come candidato numero uno il nome di Bank of America oltre che Barclays e Nomura. Molto discussa al momento è l’eventuale partecipazione o meno della Fed come accadde nel caso Bear Stearns.

A mercati chiusi Washington Mutual (ieri in calo del 5% circa), la prima cassa di risparmio Usa, ha fornito le anticipazioni sui prossimi dati trimestrali dichiarando di avere liquidità per $50 miliardi e aggiungendo che il livello dei depositi a fine agosto è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a fine 2007. Nell’after hour il titolo ha guadagnato il 6% circa ma ciò nonostante Fitch e Moody’s hanno proceduto ad un taglio del rating.

I mercati azionari hanno chiuso in positivo con il contributo rilevante della componente energetica. L’impressione è che gli operatori siano pronti a ritornare nel breve termine ad acquisti sul comparto equity appena avuta la ragionevole certezza della chiusura delle negoziazioni di Lehman.

Il pretesto per un rialzo più marcato sarebbe offerto inoltre dal forte calo del petrolio che in questi giorni è rimasto in sordina essendo l’attenzione concentrata sulla nuova turbolenza nel comparto finanziario. In questo contesto è possibile assistere nei prossimi giorni ad un rialzo dei tassi di mercato dopo l’ennesima conferma della tenuta del supporto sul decennale a 3,55%. Il primo livello di resistenza si colloca nel breve a 3,75%.

Valute: Il Dollaro si è apprezzato verso Euro avvicinandosi al supporto a 1,3840, apri al 50% del ritracciamento del movimento di deprezzamento da fine 2005. L’ipotesi di risoluzione del caso Lehman può contribuire ad alleviare le tensioni di breve sui mercati consentendo anche un temporaneo recupero dell’Euro verso Dollaro fino alla soglia di 1,43 nei prossimi giorni.

Il maggior ottimismo sul caso Lehman ha consentito anche allo Yen questa mattina di ritornare a deprezzarsi in modo particolare verso Euro, dopo essersi spinto ieri fino a 147,54. Anche in questo caso atteso un recupero dell’Euro fino alla soglia di 153 nei prossimi giorni. Nel frattempo i dati finali sul Pil nipponico del secondo trimestre sono stati rivisti al ribasso (-0,7% da -0,6% t/t) con la contribuzione negativa delle esportazioni nette dello 0,1%, la prima in negativo negli ultimi tre anni. In Cina si è registrato ad agosto un sensibile rallentamento della produzione industriale (+12,8% da 14,7% a/a). In questo caso potrebbe aver impattato la chiusura di alcuni impianti in coincidenza con le olimpiadi.

Materie Prime: continua a scendere il prezzo del petrolio che ha sfiorato ieri i 100 $ al barile nonostante le preoccupazioni per l’uragano Ike che potrebbe danneggiare le raffinerie nel Golfo del Messico e la riduzione della produzione da parte dell’Opec. Prosegue il rialzo dei metalli industriali in particolare dello zinco (+2,53%) e del piombo (+3,31%). Continuano a perdere i preziosi con l’oro (–2,21%) e l’argento (-3,02%) penalizzati dall’apprezzamento del Dollaro. E’ da segnalare che sono state lanciate nuove misure da parte della CFTC che ha imposto alle banche di Wall Street la pubblicazione di nuovi dati sulle loro posizioni di investimento per evitare la speculazione e migliorare la trasparenza.

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