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COL CONTAGOCCE, EUROPA MEGLIO DELL’AMERICA

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(WSI) – IL GURU MARC FABER «L’inflazione? Vi raccontano che è inesistente, ma provate a domandarvi cosa comprano dieci anni di lavoro in termini di proprietà immobiliare – spiega Marc Faber, il celebre guru di Hong Kong – Posso assicurarvi che non c’è italiano per il quale mantenere un buon tenore di vita non sia diventato più difficile che 20 anni fa. E lo stesso vale per me e per chiunque altro al mondo. Acquistare titoli del debito? Per una speculazione di qualche settimana o al massimo qualche mese è forse concepibile. Ma bisogna essere assolutamente pazzi per comprare un trentennale americano che rende il 4,5% con l’idea di tenerlo in portafoglio per 30 anni. È chiaro che a un certo punto l’inflazione sarà assai più alta che il 2-3% l’anno».

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Mister Faber, nel forum di inizio anno organizzato da Borsa&Finanza, suggerì per il primo semestre di vendere allo scoperto il Nasdaq e acquistare dollari. Il Nasdaq è rimasto più o meno, ma sul biglietto verde ha fatto centro. E per il futuro?
A questo punto dubito che il dollaro possa apprezzarsi ancora nei confronti dell’euro, che invece ha un bel potenziale di rimbalzo. Al contrario credo che la valuta statunitense continuerà ad aumentare di valore rispetto a divise sopravvalutate come dollaro australiano, sterlina o rand sudafricano.

Lei è stato anche tra i primi a portare le materie prime all’attenzione degli investitori. Oggi è una tesi largamente condivisa. Cosa ne pensa?
Come bastian contrario mi sento sempre a disagio se molte persone condividono il mio punto di vista. Quando iniziai a raccomandare petrolio e azioni collegate, gli analisti ritenevano che il greggio sarebbe precipitato a 20 dollari al barile. Adesso sono tutti rialzisti.
Quindi?
Penso che nei prossimi 6 mesi le commodity non siano raccomandabili. Specialmente i metalli industriali. Finora il rame ha tenuto, ma tutti gli altri (nichel, alluminio, zinco…) hanno preso la via del ribasso.

Perché?
Da una parte la produzione è in aumento, dall’altra temo che l’economia sia in frenata. Il 2004 del resto è stato l’anno più dinamico degli ultimi vent’anni.

E per quanto riguarda il greggio?
Qui ho maggiori dubbi; nel lungo termine scommetterei su quotazioni più elevate. Non vedo da quali pozzi potrebbe venire altro petrolio: sono passati decenni da quando furono scoperti gli ultimi giacimenti importanti.

Passiamo al reddito fisso. Interessi così bassi non si erano mai visti. Eppure si pronosticava la flessione del mercato obbligazionario…
Credo che il motivo sia soprattutto l’abbondanza di liquidità, che ha messo le ali a tutti i valori finanziari: azioni, proprietà immobiliare, commodity e titoli del Tesoro. Gli operatori inoltre pensano che la stretta monetaria in America faccia presagire un rallentamento, il che sostiene il reddito fisso.

Durerà?
Su questo punto sono drastico: capisco chi acquista le obbligazioni decennali come operazione di breve termine. Può avere senso. Ma è da scriteriati mettere in portafoglio un titolo del debito con la prospettiva di mantenerlo 10 o 30 anni. Con l’inclinazione delle banche centrali a stampare moneta a ogni problema che si presenta, è praticamente certo che a un certo punto l’inflazione salirà ben oltre il 2-3% attuale.

Eppure i dati suggeriscono che la dinamica dei prezzi è sotto controllo…
Niente affatto. Il carovita si manifesta in modi diversi. Ormai è una barzelletta: se non mangi, non usi la benzina o l’elettricità, e qualcuno ti compra la casa, forse l’inflazione è sotto controllo, altrimenti direi proprio di no. Chieda ai suoi lettori se è più facile o difficile mantenere il loro stile di vita rispetto al passato e avrà la risposta sul reale andamento dei prezzi.

Insomma lei ritiene che l’inflazione abbia assunto una veste nuova…
Certo. Non si tratta del rialzo continuo dei prezzi al consumo come negli anni ’70, ma è invece l’inflazione dei valori finanziari e degli immobili. E qui segue un’altra questione.

E sarebbe?
Come si comporteranno la Fed e le altre banche centrali quando le bolle finanziarie che esse stesse hanno creato arriveranno al capolinea? È innegabile che oggi l’economia è legata a queste bolle. I consumi Usa, per esempio, sono sostenuti dall’apprezzamento del mattone. Così sospetto che alla prima correzione seria, la Fed ricorrerà alla vecchia medicina: tornerà a stampare moneta come se niente fosse.

E a quel punto?
A quel punto il pubblico perderà completamente fiducia nel valore della cartamoneta. Assisteremo a un nuovo deprezzamento del dollaro e la crisi di fiducia porterà con sé il trasferimento di fondi verso beni rifugio come l’oro e l’argento.

Cambiamo di nuovo argomento: le Borse. Ci sono delle occasioni?
In generale il mercato azionario è caro. L’Asia è più appetibile dell’Europa e l’Europa è più appetibile dell’America. Ma personalmente sono alla finestra in attesa di migliori opportunità.

Insomma, che dovrebbe fare l’investitore in questa fase?
Di nuovo: come bastian contrario, io rimango inattivo. Insomma, aspetto circostanze migliori. Ci sono delle fasi in cui è la cosa più saggia da fare. Gli specialisti possono tentare delle operazioni di nicchia. Per esempio vendere allo scoperto le azioni immobiliari in America o il rame sull’aspettativa di un rallentamento congiunturale.

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