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Obama: “la crisi è finita”

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NEW YORK (WSI) – Dopo 15 anni di guerre e la recessione “la crisi è superata. L’America è risorta dalla recessione”. “Stanotte è il momento di voltare pagina”. Sono queste le parole più importanti da estrapolare dal sesto discorso sullo stato dell’Unione di Barack Obama. Dal 1999 non si vedeva una crescita economica tale, ha sottolineato l’inquilino della Casa Bianca fino a fine 2016.

Nel presentare l’agenda per gli ultimi due anni del suo secondo e ultimo mandato alla presidenzaa degli Stati Uniti, il leader Democratico – come largamente anticipato – ha annunciato misure che consentano a tutti di giovare della ripresa, a partire dalla classe media che più ha sofferto negli ultimi anni.

“Non possiamo accettare un’economia che dia vantaggi enormi solo a pochi, ma bisogna impegnarsi per un’economia che generi un aumento dei redditi e delle possibilità per tutti”, ha osservato Obama, che ha già annunciato la sua rivoluzione sul fronte delle tasse, aumentando il carico fiscale sui super ricchi e sulle grandi banche e imprese per rafforzare il sistema di sgravi e agevolazioni a favore delle famiglie.

“Non possiamo mettere a rischio la sicurezza delle famiglie”. Il presidente Obama vuole andare all’attacco e non giocare il ruolo dell’anatra zoppa, come viene chiamato il leader Usa alla fine del suo mandato. Il Congresso a maggioranza Repubblicana renderà difficile la vita di Obama, che ha promesso di usare il suo diritto veto se necessario.

È stato un discorso da campagna elettorale. Obama ne ha già vinte due di elezioni, ma ha dimostrato che c’è sempre un’altra elezione in arrivo a cui pensare.

La prosa recitata da Obama è stata scritta da Cody Keenan, che ha preparato anche altri discorsi del presidente, ed è risultata scorrevole e concentrata su casi di gente comune.

Keenan, soprannominato “Hemingway” dallo stesso presidente Usa, ha ricoperto l’incarico di chief speechwriter dell’uomo più potente al mondo per la quasi interezza del secondo mandato di Obama.

(DaC)