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OBAMA INCONTRA MCCAIN, “LAVORIAMO INSIEME”

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Dopo una campagna elettorale passata scambiandosi colpi durissimi, il neo presidente americano barak Obama e il suo ex rivale, il repubblicano John McCain si sono incontrati a Chicago per un dialogo su come “rimettere le cose a posto nel Paese” e per lanciare “una nuova era di riforme” che cambi il clima a Washington.

Uno accanto all’altro, sorridenti e rilassati, si sono scambiato una stretta di mano. Un gesto che Bush e John Kerry avevano invece evitato dopo la velenosa campagna di quattro anni fa. La mossa di Obama è l’ennesimo tassello della strategia del neopresidente che mira a coinvolgere gli ex rivali nel compito di gestire l’agenda smisurata che il successore di George W.Bush si appresta ad affrontare dal 20 gennaio.

Obama e McCain si sono fatti ritrarre nell’ufficio di Chicago del presidente eletto seduti su poltrone color crema con la bandiera a stelle e strisce in mezzo. Ai lati sedevano i ‘secondi’, il senatore Lindsey Graham per McCain, e il futuro capo dello staff della Casa Bianca, Rahm Emanuel.

Obama, ha commentato l’ex portavoce della Clinton Phil Singer, sembra seguire il consiglio di Mario Puzo e del suo ‘Padrino’: “Tieni gli amici vicini, e i tuoi nemici ancora più vicini”. Il presidente eletto, nella prima intervista alla Cbs, ha preferito un paragone più ‘elevato’, sottolineando l’ammirazione per Abramo Lincoln, celebre per aver creato una squadra in cui si confrontavano forti personalità ed ex rivali.

La riunione, ha detto Obama, è stata concepita come “una buona conversazione su come possiamo lavorare insieme per mettere a posto le cose nel paese”. In una dichiarazione congiunta alla fine dell’incontro, Obama e McCain si sono detti d’accordo sul bisogno “di lanciare una nuova era di riforme nella quale affrontare gli sprechi del governo e la dura divisione che esiste a Washington, per ristabilire la fiducia nel governo e riportare prosperità e opportunità a ogni famiglia americana che lavora duramente”.

McCain si è detto disponibile ad aiutare l’amministrazione Obama. A partire dalla ricerca di una soluzione su Guantanamo, che il presidente eletto ha promesso di chiudere. Ma nel dialogo a porte chiuse a Chicago è probabile che l’ex candidato presidente abbia anche messo in guardia Obama dal non perseguire un ritiro troppo rapido delle truppe dall’Iraq, perchè in quel caso si troverebbe ad avere il repubblicano “come serio critico sulla politica estera”.

Quanto alla Clinton, Obama ha detto alla Cbs di volere da lei “consiglio e consulenza”. Le indiscrezioni indicano che si fa più concreta l’offerta all’ex First Lady di guidare la diplomazia americana. Un ostacolo ora possono essere le attività di Bill, su cui indaga un team di legali di Obama. La fondazione dell’ex presidente, i suoi rapporti con governi stranieri e multinazionali, potrebbero sollevare problemi di conflitto d’interesse se la moglie assumesse la guida del dipartimento di Stato.