Siena – Tassi di interesse: chiusura contrastata ieri per i tassi dell’area Euro. Sul comparto swap si è assistito ad un calo dei tassi su tutta la curva, mentre su quello governativo si è registrato un rialzo del tasso a due anni ed un calo di quello a dieci. Il rialzo del tasso a dieci anni tedesco ha favorito un rialzo degli spread sui periferici che in ogni caso restano su livelli contenuti.
Il membro della Bce, Bini Smaghi, ha dichiarato che il basso livello del tasso di riferimento non è più giustificabile dopo la fuoriuscita dalla fase recessiva. Bini Smaghi ha infine aggiunto che l’Istituto sta studiando la possibilità di ritirare le misure non convenzionali senza creare problemi al sistema bancario.
In Italia il Tesoro ha ridotto le stime sul Pil per quest’anno ed il prossimo portandolo all’1,1% dall’1,3% e all’1,3% dal 2%, confermando le previsioni sul deficit al 3,9% nel 2011 e 2,7% nel 2012 scendendo così sotto il target del 3%. Secondo il governo gli obiettivi di deficit saranno raggiunti senza manovre di austerità aggiuntive. In Italia oggi è attesa l’asta sul nuovo titolo a cinque anni per 3,5-4,5 Mld€ e sul titolo 2023 per 1-1,5 Mld€.
Negli Usa tassi di mercato in calo in un contesto in cui i listini azionari son riusciti a rientrare dal calo degli indici nel corso della giornata, dopo la pubblicazione del Beige Book, che ha evidenziato un miglioramento delle condizioni economiche e del mercato del lavoro nella maggioranza dei distretti. Nel corso della giornata erano arrivate indicazioni positive dalle vendite al dettaglio di marzo, che hanno evidenziato il nono incremento mensile con tutti i comparti in recupero ad eccezione di quello automobilistico.
Il presidente Obama ha presentato una proposta di rientro del deficit articolata su un orizzonte di 12 anni. Il piano prevede un taglio del deficit di 4000Mld$ di cui 1000Mld$ da aumento di tasse, 2000Mld$ da tagli alla spesa e 1000Mld$ da risparmi sulla spesa per interessi nell’ipotesi di una riduzione del debito. Obama ha espressamente dichiarato che “occorre lo scalpello, non il machete per ridurre il deficit”, aggiungendo che “i più fortunati possono accettare di pagare più tasse” per finanziare parte della riduzione del deficit.
I repubblicani dal canto loro continuano a richiedere tagli più forti del deficit basati però solo su riduzioni della spesa. Sul fronte Fed, ieri Bullard, membro votante, ha dichiarato che la sua proposta di una fine anticipata del QE2 non ha riscosso consenso. Ha inoltre aggiunto che la strategia di uscita dalle manovre Fed dovrebbe cominciare con vendita di asset in portafoglio, non con rialzi del tasso di riferimento. Oggi sono attesi altri interventi di membri votanti, dichiarazioni che sono tenute in considerazione dagli operatori per affinare le aspettative su come poi Bernanke riuscirà a sintetizzarle nel corso della conferenza stampa successiva all’incontro del 27 aprile.
Valute: giornata all’insegna della volatilità per il cross euro/dollaro che, dopo aver fallito la rottura della resistenza in area 1,45, è scivolato fino a quota 1,44 in seguito anche alla presentazione del piano Obama di rientro del deficit. Nella notte l’euro è però riuscito a recuperare il terreno perso grazie anche ad un differenziale dei tassi che continua a favorire la moneta unica. Nei prossimi giorni è ipotizzabile un andamento laterale all’interno del range 1,44-1,4520. Complice l’incertezza sui listini azionari asiatici, lo yen si è apprezzato durante la notte verso dollaro ed euro, sebbene vs la valuta europea il movimento sia stato solamente temporaneo. Il cross euro/yen ha infatti recuperato quanto perso durante le prime ore della sessione nipponica grazie al ritorno dell’euro/dollaro in area 1,45. Per oggi il supporto si colloca a 120,20, la resistenza a 122,20. Verso dollaro un’importante area di supporto è collocata nel range 82,90-83,50. In prossimità dei massimi da 17 anni lo yuan verso dollaro. A fine marzo le riserve valutarie cinesi si sono attestate ad oltre 3.000 Mld$.
Materie Prime: torna a salire il prezzo del greggio (Wti +0,8% e Brent +1,6%) dopo che il report del dipartimento dell’energia Usa ha evidenziato il maggior calo da 12 anni delle scorte di benzina. Negativi i metalli industriali guidati dallo zinco (-2%), mentre salgono leggermente i preziosi. Tra gli agricoli in rialzo il caffè (+2,5%), in calo lo zucchero (-3,1%).
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