(Teleborsa) – Pronti sgravi fiscali per il ceto medio americano e per le aziende che creano posti di lavoro mentre per i ricchi si prospettano tempi più duri. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, diventa il moderno Robin Hood riducendo le tasse ai poveri per aumentarle ai ricchi. Obama ci tiene a precisare che la sua amministrazione non punta a punire i ricchi ma il Paese non può rinunciare a 700 miliardi di dollari di entrate, continuando a seguire quella politica dissennata che ha spinto l’America nella recessione peggiore dalla Grande Depressione degli anni ’30. Del resto per sostenere la crescita economica e rilanciare l’occupazione non si possono tagliare gli investimenti per l’energia, l’educazione e l’innovazione tecnologica. “Mi rifiuto” ha semplicemente osservato il Capo della Casa Bianca, ribadendo la necessità di sostenere la middle class per rilanciare i consumi. Questa sembra proprio essere una favola di altri tempi, che punta a far guadagnare posizioni in classifica al Presidente Usa in vista delle prossime elezioni di novembre di medio termine, ma nasconde il solito “do ut des”. L’inquilino della Casa Bianca in cambio dell’aumento delle tasse ai paperoni d’America (che coinvolgeranno solo il 2% dei contribuenti) ha barattato con i repubblicani sgravi fiscali per le imprese per quasi 200 miliardi di dollari.
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