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“Nuovo record pressione fiscale. Taglio tasse? Illusione”

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ROMA (WSI) – Nel 2013 la pressione fiscale ha testato un nuovo livello record e per il 2014 la riduzione delle tasse “resta un’illusione”. E’ quanto si legge nel comunicato con cui l’ufficio studi di Confcommercio commenta le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, sulla presunta riduzione del carico fiscale nel 2014.

La pressione fiscale, sottolinea l’ufficio studi, è “salita al 44,3% nel 2013, nuovo record assoluto nella storia del nostro Paese dopo quello già raggiunto nel corso del 2012”, con la previsione “di un livello stabile ben oltre il 44% anche nel 2014”.

“Uno scenario – sostiene la Confcommercio – che, per riavviare il processo di crescita, richiede più coraggio e più incisività nei tagli alla spesa pubblica e, soprattutto, politiche fiscali dal lato dell’offerta, a cominciare da un’incisiva riduzione degli oneri fiscali che gravano sui fattori produttivi, primo fra tutti il lavoro“.

La riduzione del carico fiscale “deve essere l’obiettivo prioritario e irrinunciabile dell’azione di governo nel prossimo futuro. Non spostare o rimodulare, ma ridurre, semplicemente ridurre in modo certo, progressivo e sostenibile la pressione fiscale è l’esigenza fondamentale di lavoratori, imprese, pensionati. È il solo modo, questo – secondo i commercianti – per rilanciare le forze produttive vitali, ben presenti nel nostro paese”.

Nel 2013, “il prelievo sotto forma di imposte e contributi previdenziali è aumentato di circa 1,6 miliardi di euro rispetto al 2012. Nello stesso arco di tempo, il Pil nominale ha subito una flessione di oltre 8,7 miliardi”. Di conseguenza, “il rapporto aritmetico che esprime la pressione fiscale è salito nel 2013 al 44,3%, tre decimi di punto in più rispetto al livello del 44% circa raggiunto nel 2012”.

“Pertanto invece che di ‘riduzione delle tasse’ si dovrebbe più correttamente parlare di incremento assoluto delle tasse, nonchè di incremento del carico fiscale (cioè in proporzione al Pil)”. Nel 2013 “per ogni euro prodotto in Italia la frazione di imposte, tasse e contributi pagata su quell’euro è cresciuta di altri 3,5 decimi di punto percentuale assoluto, aggiornando il record assoluto della pressione fiscale apparente nella storia d’Italia già raggiunto nel corso del 2012”.