Il Nuovo Mercato torna alla ribalta con gli investitori che sembrano di nuovo “innamorati” dei titoli della new economy.
I rimbalzi di queste settimane hanno fatto guadagnare al Numtel circa il 37% arrivando in area 2.200 punti. Il 21 settembre, invece, l’indice del Nuovo Mercato faceva segnare un minimo intraday a 1.399 punti, molto lontano dalle quotazioni di questi giorni.
Si tratta di un ritorno di fiamma a lunga durata o è semplicemente una piccola avventura a breve termine? I pareri sono contrastati. C’è chi sostiene che la speculazione avrà vita breve, c’è invece chi pensa che sia prematuro parlare di riscossa del Nuovo Mercato ma che c’è la possibilità di una ripresa nel medio termine.
Secondo Daniele Tolusso, analista di Uniprof, non si tratta di una tendenza di lunga durata: “Secondo me si tratta di piccole speculazioni fatte da day trader, che si sono mossi sulla base delle indicazioni provenienti dagli USA”.
Gli Stati Uniti, stando alle indicazioni del mercato, sembrano puntare decisamente sulla tecnologia per uscire dalla crisi e dalla possibile recessione.
“L’indice Nasdaq – dice Tolusso – sembra tracciare questa direzione, ed è evidente che il mercato italiano, che io ritengo vittima della sindrome da trend USA, segue la scia tracciata da Wall Street. Niente di più”.
“Non tutto il Nuovo Mercato – conclude Tolusso – è da buttare via, evidentemente. Secondo me gli spunti più interessanti possono venire dai titoli tecnologici legati alle tlc, come Tiscali (-1,52% a €7,9), Finmatica (+0,23% a €15,82), e.Biscom (-0,82% a €37,5) o I.Net (+0,46% a €86,75), tanto per citarne alcuni”.
“Il problema – aggiunge Tolusso – è anche che su certi titoli le banche d’affari e gli analisti si sono sbizzarriti a tagliare target sul prezzo e ratings, senza guardare ai fondamentali ma basandosi solo sul sentiment. Che può mutare anche nel corso della stessa giornata, come abbiamo peraltro già visto nei giorni scorsi. E questo atteggiamento ha certamente confuso gli investitori”.
Un altro analista contattato da Wall Street Italia, che preferisce mantenere l’anonimato per una precisa scelta aziendale, è sostanzialmente sulle stesse posizioni.
L’analista, che lavora in Italia per una importante banca europea, ha detto che “la volatilità del Nuovo Mercato è veramente immensa, e questo può portare a dei rimbalzi molto fuorvianti, che poi possono ritorcersi verso gli investitori più deboli. E’ il caso di Freedomland (+17,92% a €14,33), una società che non ha un business plan, ma che al tempo stesso è stata ed è tuttora appetibile a causa di una discreta cassa, anche se brucia diversi miliardi al mese.
“Personalmente – prosegue l’analista – credo che i rimbalzi di queste settimane siano legati alla crescita del Nasdaq più che a una rinnovata credibilità dei titoli della new economy. Personalmente mi sento di consigliare, sul medio termine, titoli legati allo sviluppo dei personal computer come Euphon (+5,79% a €24,3), Mondo TV (-4,71% a €37,65), Cad.It (-0,25% a €23,85) o Opengate (+5,24% a €18,1)” in vista del lancio del nuovo sistema operativo Microsoft, Windows XP.
“A questi titoli mi sento di aggiungere ovviamente Tiscali, perché la società di Renato Soru è ormai internazionalmente accreditata per essere un gruppo solido e con interessi in tutta l’Europa. Personalmente dubito che la società riuscirà a ottenere il break-even per la fine dell’anno, ma sono certo che per il titolo ci sono ancora dei discreti margini di crescita”.
Secondo Marco Crepaldi, analista per Uniprof il recupero vero non c’è stato ancora.
“I volumi mi sembrano ancora molto bassi – dice Crepaldi – sicuramente il mercato ha reagito al crollo dei giorni immediatamente successivi all’attentato a New York, ma io mi sento di richiamare gli investitori a una certa cautela. Gli utili, reazione o no, rimangono deludenti, e questo è colpa dell’andamento negativo dell’economia mondiale, ma la propensione al miglioramento mi sembra ancora debole”.
“Non possiamo neanche dimenticare – conclude Crepaldi – che la crisi della situazione internazionale non dà certamente la serenità sufficiente per capire quali società possono dare delle garanzie di tenuta”.
“Personalmente – conclude Crepaldi – ritengo che i migliori del Nuovo Mercato siano Tiscali e e.Biscom, perché credo che abbiano dei modelli di business molto competitivi. E non tralascerei neanche il settore dei titoli legati al biotech, come Novuspharma (+0,12% a €33,75) (gli altri sono BB Biotech e Biosearch Italia, ndr), anche in considerazione del fatto che al Nasdaq sta per cambiare il paniere dei 100 titoli di riferimento, e alcuni tecnologici saranno esclusi per far posto ai titoli biotecnologici. Questa situazione, di per sé, potrebbe rappresentaree una discreta opportunità di acquisto”.