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NUOVI CAPITALI ANCHE PER LE BANCHE SVIZZERE

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno registrato un calo nella parte a breve della curva, mentre sul lungo termine sono rimasti pressoché stabili portando il differenziale 2-10 anni in prossimità dei 100 pb.

La sessione di ieri è stata caratterizzata da un’elevata volatilità e da nuovo forte calo dei listini azionari. Intanto anche la Svizzera come altri paesi europei ha annunciato misure per sostenere il sistema finanziario. Ubs, principale banca del paese, riceverà dal governo 6 Mld Franchi Svizzeri ed allo stesso tempo trasferirà 60 Mld di Franchi di asset illiquidi in un veicolo finanziato per circa il 90% dalla Banca Centrale Svizzera. Credit Suisse ha invece annunciato un aumento di capitale di 10 Mld Franchi Svizzeri da parte di investitori privati e del Qatar Investment Autority, senza nessun aiuto da parte del governo.

In Europa i leader dell’Unione europea stanno discutendo di nuove misure necessarie a far fronte al calo della domanda e degli investimenti per sostenere così l’industria. La Bce e la Banca Centrale Svizzera hanno annunciato che intendono cooperare per garantire liquidità in Franchi. La Bce allo stesso tempo ha annunciato un aumento della lista delle attività accettate come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento.

L’istituto ha abbassato la soglia del merito creditizio accettabile delle attività negoziabili a BBB- da A-, ad esclusione degli Abs; accetterà strumenti di debito negoziabili denominati in valute diverse dall’Euro, i prestiti sindacati denominati in Euro e soggetti alle leggi britanniche ed strumenti di debito emessi da istituzioni di credito che vengono trattati in mercati non regolamentati.

Queste misure resteranno in vigore fino alla fine del 2009. Infine la Bce ha annunciato che le operazioni di rifinanziamento a lungo termine saranno effettuate mediante asta a tasso fisso e che inizierà ad offrire liquidità in Dollari anche attraverso swap in valuta estera.

Negli Usa mercati azionari in forte calo sulla scia di notizie non rassicuranti dal lato macro, come emerso dalle vendite al dettaglio di settembre risultate in calo dell’1,2% m/m, con tutte le categorie in calo ad eccezione solo del comparto energetico e di quello health care. Lo stesso Bernanke ha confermato che il recupero dell’economia non avverrà nel breve termine.

Sulla stessa linea anche Kohn, membro della Fed, secondo cui il sistema bancario sperimenterà verosimilmente un lungo periodo di politiche del credito all’insegna della cautela e dell’aumento del costo, con probabile impatto negativo sulla crescita del prossimo anno. Il Beige Book del mese di settembre ha confermato il quadro negativo soprattutto sul fronte consumi.

Le tensioni sul comparto finanziario pertanto si tramutano sempre più in timori di recessione profonda e prolungata. Sul fronte finanziario ieri erano anche circolate indiscrezioni su possibili difficoltà finanziarie di Citadel, un grosso hedge fund che avrebbe registrato a settembre una pessima performance pari a circa -30%.

Sul fronte obbligazionario, gli operatori sono in attesa del piano di emissione che sarà annunciato il 3 novembre, che potrebbe contemplare l’introduzione di nuove linee tra cui il 3 ed il 7 anni. L’anno fiscale chiusosi al 30 settembre ha evidenziato un deficit di bilancio di 455Mld$. Secondo gli analisti di Morgan Stanley il deficit potrebbe arrivare fino a 2000Mld$ il prossimo anno. Per oggi ribadiamo il supporto a 3,90% sul decennale.

Valute: Dollaro ancora in apprezzamento sulla scia di rinnovati timori di recessione globale che tendono nuovamente a riproporre l’attenzione sui margini di taglio a disposizione della Bce nettamente maggiori rispetto a quelli della Fed. Ribadiamo per oggi l’area di supporto 1,332-1,3375. Yen in apprezzamento sulla scia del picco delle borse. Il listino giapponese ha messo a segno il calo maggiore dal 1987. Verso Euro il cross è tornato in prossimità dei minimi raggiunti lo scorso venerdì. Il supporto di riferimento si colloca a 132,84 oggi. La resistenza più vicina è ben lontana a 137,88. Verso Dollaro il supporto di riferimento si colloca a 97,92.

Materie Prime: i segnali di una sempre più imminente recessione in arrivo a livello globale hanno contribuito a portare forti vendite generalizzate nel comparto. L’indice GSCI ER è calato ai minimi da oltre un anno e mezzo con tutti i componenti in territorio negativo. Tra i peggiori figura l’argento (-8%) seguito dal gruppo dei metalli industriali. Scivola anche il greggio Wti che si avvicina verso la soglia dei 72$/barile grazie all’annuncio dell’Opec che ha ridotto le stime sulla domanda per il 2009. Stabile l’oro (-0,1%).

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