Una possibile nuova operazione militare turca in Siria è l’argomento principale di cui discuteranno oggi a Mosca il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin. Lo conferma lo stesso premier turco, come scrivono i media filo russi, parlando ai giornalisti prima di volare a Mosca.
I nostri preparativi alla frontiera sono completati, tutto è pronto per l’operazione, in qualsiasi momento possiamo avviarla: durante la visita in Russia, discuteremo questo problema faccia a faccia.
Erdogan ha detto prima che Ankara è pronta a lanciare un’operazione a est dell’Eufrate, così come a Manbij contro le forze di autodifesa curda siriane se gli Stati Uniti non daranno loro l’ordine di ritirarsi. Durante il colloquio con Putin, la discussione verterà quindi sulla crisi siriana e, in particolari, sui piani statunitensi nel paese mediorientale.
Cooperazione Russia-Turchia “sempre più forte”
Un gruppo bipartisan di legislatori statunitensi guidati dal senatore Rand Paul nei giorni scorsi ha scritto e inviato una lettera al presidente Donald Trump in cui si cita l’approvazione per la sua decisione di ritirare le truppe americane dalla Siria. Nel messaggio si invita però il leader della Casa Biana a completare il processo entro i prossimi sei mesi.
L’incontro tra Putin ed Erdogan arriva dopo l’esito disastroso alle elezioni amministrative in Turchia per il partito del presidente, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), che ha perso dopo 25 anni, il controllo di Ankara. L’appuntamento elettorale ha rappresentato la prima sconfitta elettorale che Erdogan subisce dal 2003, quando fu eletto per la prima volta primo ministro.
La nostra cooperazione con la Russia prosegue in modo crescente e diventa sempre più forte”.
Così ha sottolineato Erdogan. Tra gli argomenti in discussione anche la consegna dei sistemi di difesa aerea S-400 alla Turchia. Come annunciato nei giorni scorsi dal consigliere presidenziale russo Juri Ushakov nel corso della visita di Erdogan al Cremlino di oggi sono previsti anche degli incontri con imprenditori di entrambi i paesi.