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NUOVA GOVERNANCE, LINEA DURA DI DRAGHI

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(WSI) –

Conto alla rovescia per il documento
di Bankitalia che ridisegna
la governance degli istituti
italiani. Il periodo previsto per la
consultazione con i diretti interessati
è scaduto ieri. Ed entro metà
dicembreMario Draghi presenterà
alle banche la versione finale
delle disposizioni che impongono
una separazione netta tra gli organi
di gestione e quelli di sorveglianza.
Un principio cardine su
cui il governatore ha deciso di
non concedere sconti agli istituti.

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Secondo alcune indiscrezioni
provenienti da Via Nazionale, infatti,
il testo finale messo a punto
dal numero uno di Bankitalia lascerà
ben poco spazio alle richieste
avanzate dal fronte bancario.
Per esempio, nel capitolo dedicato
agli organi con funzione di
supervisione strategica e di gestione,
gli istituti hanno individuato
alcune criticità riguardo al
ruolo del presidente del cda e del
presidente del consiglio di gestione:
la bozza di Bankitalia richiede
che questi soggetti abbiano un
ruolo non esecutivo e che non
debbano svolgere, neppure di fatto,
funzioni gestionali. Secondo i
banchieri, questo divieto assoluto
di «non esecutività» andrebbe
eliminato.

Per gli istituti andrebbe
eliminato anche il divieto per
il presidente del consiglio di sorveglianza
con funzioni strategiche
di partecipare alle riunioni
del consiglio di gestione.
Un’altra obiezione tecnica viene
riservata alla limitazione al potere
di proposta di delibera: nella
bozza si vieta infatti di riservare
in esclusiva all’esponente aziendale
con rilevanti poteri di gestione
il potere di proporre le delibere
consiliari. Ciò potrebbe compromettere,
secondo i banchieri,
l’unitarietà della conduzione
aziendale. Tutte richieste, avrebbe
fatto presente in questi giorni
il governatore, che però si scontrano
con i criteri contenuti nella
delega affidata dal Cicr alla Banca
d’Italia.

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