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NOTA ANALISTA INTERNET NON SI FA PIU’ SENTIRE

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L’anno scorso Mary Meeker di Morgan Stanley Dean Witter (MWD – Nyse) era considerata la regina degli analisti del settore Internet.

Dopo lo scoppio della bolla speculativa sui titoli della Rete che ha portato alla perdita del 56% del valore del Nasdaq dai massimi del 10 marzo, pero’, l’analista sembra essere scomparsa dalla scena.

Nonostante non sia l’unica analista ad aver fatto l’anno scorso previsioni sbagliate e’ stata tra le piu’ importanti, anche perche’ Morgan Stanley Dean Witter ha avuto un ruolo di rilievo nella collocazione sul mercato di nuovi titoli Internet.

La quarantunenne Meeker si dichiara delusa da alcune delle offerte inizali della sua societa’, quali Ask Jeeves (ASKJ – Nasdaq), drugstore.com (DSCM – Nasdaq) e Priceline.com (PCLN – Nasdaq) – questi titoli hanno perso tra il 67% e il 96% – ma rimane rialzista sul settore online, interpretando il crollo come un’ottima opportunita’ d’acquisto.

Il valore di mercato perso con il calo delle dot-com da lei consigliate sarebbe poi comunque annullato da quello creato dai titoli suggeriti in oltre un decennio, quali Microsoft (MSFT – Nasdaq), America Online (AOL – Nyse) e Dell Computer (DELL – Nasdaq).

“Non mi piacerebbe essere giudicata su un anno andato male”, ha commentato l’analista, sottolineando che sebbene sia rimasta troppo a lungo su alcuni titoli, ha lanciato vari segnali di avvertimento sulle dot-com. Nel marzo dell’anno scorso, ad esempio, ha giudicato il 90% delle azioni di Internet sopravvalutate e il 10% sottovalutate.

Nega comunque di aver spinto alcuni titoli solo per aumentare le commissioni della sua societa’.

Morgtan Stanley, infatti, nel periodo compreso tra il 1998 e il 2000 ha, secondo dati di Thomson Financial Securities, incassato $479,6 milioni in commisssioni per offerte iniziali e successive di titoli Internet. Mary Meeker, dal canto suo avrebbe ricevuto nel 1999 ben $15 milioni, ma avrebbe visto il suo stipendio ridursi nel 2000.

Secondo l’analista l’intero settore Internet e’ stato coinvolto in una serie di fattori imprevedibili, compreso il rallentamento dell’economia, l’incertezza sulle elezioni presidenziali e l’aumento dei tassi d’interesse.

Inoltre, Morgan Stanley sarebbe stata piu’ selettiva di altre societa’ di Wall Street rispetto alle societa’ da portare sul mercato, ragione per cui le sue IPO avrebbero avuto risultati migliori di quelle sottoscritte dalla concorrenza.

“Si sono verificate forze che non si ripeteranno mai piu'”, ha commentato Meeker, “tra cui l’incredibile aumento del volume del finanziamento delle societa’ Internet che dai $4,1 miliardi del 1998 e’ passato a $47,9 miliardi nel 1999 e a $35,2 miliardi nel primo trimestre del 2000”.

Meeker ha cosi’ perso nella classifica di Istitutional Investor il primato tra gli analisti Internet a favore di Henry Blodget di Merrill Lynch (MER).

L’uso di Internet e’ pero’ in crescita, dice Meeker, e questo sara’ visto nella nostra storia come uno dei periodi piu’ dinamici per l’innovazione; e ha aggiunto che “la maggiore salute del mercato non e’ che un bene. Quando la gente pensa che sia finita e’ ora di ricominciare di nuovo”.

All’inizio dell’anno in un suo rapporto agli investitori Meeker ha infatti sottolineato che l’idea che l’Internet sia morto puo’ presentare buone possibilita’ di guadagno nel 2001.

Meeker – un’analista del settore computer che ha iniziato le ricerche su Internet con l’IPO di Netscape Communications del 1995 – avrebbe esitato a ridurre il rating di varie societa’ anche per timore di creare scompiglio sul mercato – a novembre un suo commento su Yahoo! (YHOO) aveva fatto scendere il titolo del 15%.

Molti, invece commentano che Meeker fosse troppo presa a mettere la propria firma su troppi rapporti – lo scorso novembre seguiva 22 societa’ diverse – e che ora la sua attivita’ nell’investimento bancario abbia ridotto la sua credibilita’.

“E’ diventata piu’ che altro una celebrita’, impegnata in affari bancari” ha commentato Gary Dvorchak di Provident Investment Counsel.

La questione su quanto gli analisti siano influenzati dalle commissioni raccolte con l’investimento bancario e’ stata sollevata a fine febbraio dallo stratega di mercato della stessa Morgan Stanley, Byron Wien nel rapporto ‘La questione dell’integrita’”.

“Le banche d’investimento pensano di creare una migliore relazione con i propri clienti se gli analisti sono positivi sulle societa’ che seguono”, ha commentato Wien, “ma le opinioni degli analisti hanno poco valore se la persona non ha credibilita’”.

“Alcuni investitori istituzionali, poi, non prestano attenzione ai rating degli analisti, quanto piuttosto al contenuto del rapporto”, ha commentato William Gurley della societa’ di venture capital Benchmark Capital.

Per questo Mary Meeker non si sente troppo responsabile per le perdite che potrebbe aver causato nell’investitore individuale.

Il suo seguito, ha sottolineato, e’ composto soprattutto da clienti istituzionali e da gestori di fondi comuni, quindi non dovrebbe essere incolpata per coloro che attratti dai guadagni medi annui del 42% del Nasdaq tra il 1995 e il 1999 hanno investito troppo in titoli ad alto rischio dell’Internet.

“Ognuno e’ responsabile per il modo in cui distribuisce i propri investimenti”, ha concluso.