Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva governativa e swap, a fronte di un calo dei listini azionari. Sui periferici continua l’allargamento che ha visto Portogallo ed Irlanda registrare nuovi massimi.
Il debito greco a breve ed a lungo termine ieri ha subito una riduzione del rating da parte di S&P di due notch a B da BB-, con credit watch negativo. L’agenzia ha dichiarato che alla base della decisione vi è un aumento dei rischi di una ristrutturazione del debito. Allo stesso tempo Moody’s ha messo sotto osservazione il rating greco per un taglio.
Nowotny, membro Bce, ha dichiarato che la Grecia potrebbe ottenere un’estensione dei tempi di rimborso del prestito ottenuto da Ue e Fmi, aggiungendo che l’incontro di venerdì scorso tra i ministri finanziari di Francia, Germania, Italia e Spagna è stato “molto sfortunato”.
Contrario alla ristrutturazione greca il membro della Bce Bini Smaghi, secondo cui una decisione del genere potrebbe mettere in ginocchio il sistema bancario ed il governo non essere più in grado di pagare pensioni e salari, oltre a contagiare il resto d’Europa.
Domani è atteso a Berlino l’incontro tra la cancelliera Merkel ed il presidente della commissione europea Barroso.
Ieri Trichet, dopo la riunione della Bri, ha mostrato preoccupazione per l’elevata volatilità dei prezzi delle materie prime e l’impatto che questi potrebbero avere sull’inflazione.
Il capo della Bce ha inoltre aggiunto che non ci sono indicazioni di una nuova recessione, ma allo stesso tempo non c’è motivo per abbassare la guardia. Oggi molto atteso è l’esito dell’emissione da 1,25Mld€ di titoli greci a 6 mesi.
Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo sulla parte a lungo termine, in attesa dell’inizio delle emissioni settimanali per un importo complessivo di 72Mld$ sui comparti 3,10 e 30 anni. Oggi è attesa l’emissione di 32Mld$ di titoli a 3 anni. Si tratta delle ultime aste prima del raggiungimento del tetto massimo sul debito, in attesa di una revisione al rialzo di quest’ultimo da parte del congresso.
Nel frattempo, gli ultimi dati sul posizionamento ad aprile del più grande fondo obbligazionario al mondo (il Pimco Total Return Fund) hanno evidenziato un incremento del posizionamento a favore di un rialzo dei tassi sui Treasury: il posizionamento negativo è infatti passato da -3% a -4%, con un marcato aumento della componente cash del portafoglio (da 31% a 37%). Sul mercato azionario i listini sono risultati in recupero, trainati in buona parte dal comparto materie prime. Non a caso il miglior titolo del Dow Jones è risultato Alcoa, in rialzo del 2,2%.
Valute: giornata ancora in deprezzamento per l’euro verso dollaro, con il cross che è sceso sotto quota 1,43 dopo la notizia del taglio del rating sul debito sovrano greco. In mattinata il cross è risalito sopra tale livello favorito da un clima meno teso sui mercati europei.
In generale, la debolezza della moneta unica potrebbe proseguire nei prossimi giorni in attesa dell’esito della riunione dell’Ecofin di settimana prossima. Il supporto rilevante si colloca in area 1,42, a fronte di una resistenza a 1,4440. L’euro ha perso terreno anche nei confronti dello yen con il cross calato ai minimi da fine marzo. Per oggi il supporto si colloca in area 114, con livello intermedio a 115. Resistenza a 116,50.
La valuta nipponica è rimasta invece stabile vs dollaro, con il supporto collocato a 79,55 e la resistenza a 81. Stabile lo yuan cinese vs dollaro nonostante il surplus commerciale di aprile sia risultato oltre 3 volte maggiore delle attese.
Materie Prime: marcato rimbalzo del petrolio con il Wti (+5,5%) ed il Brent (+6,2%) che hanno registrato le performance migliori del GSCI, insieme alla benzina RBOB (+6,1%). Su questo fronte da segnalare che il Cme ha comunicato un incremento del 25% dei margini sui future del petrolio a partire dalla chiusura di oggi.
E’ proseguito il rimbalzo dei preziosi favoriti dalle tensioni sul debito sovrano greco. L’argento ha guadagnato il 5,2% e l’oro lo 0,8%.
Positivi i metalli industriali favoriti dal report di Goldman Sachs, secondo cui i prezzi delle commodity potrebbero recuperare dopo il recente calo. Il migliore è stato lo zinco (+1,2%).
Tra le agricole la migliore è stato il grano (+4,8%) a causa delle condizioni meteo negli Usa che mettono a rischio la qualità del raccolto invernale.