SIENA – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva sia governativa sia swap, a fronte di un recupero dei listini azionari. Poco variati gli spread sui periferici.
Continuano le tensioni politiche in Portogallo. Il leader dei socialdemocratici, principale partito d’opposizione, ha detto al presidente Silva che il suo partito resta contrario alle nuove misure di austerità proposte dal governo e spera in una modifica. Il governo portoghese però, attraverso un ministro, ha fatto sapere che è pronto a negoziare con l’opposizione per evitare che il paese ricorra ad aiuti internazionali e che è disposto ad accettare le loro proposte solo se queste aiuteranno a ridurre il deficit.
La Bce si è espressa a favore della bozza d’accordo sulle nuove regole fiscali e sul nuovo fondo di salvataggio (Esm) della zona Euro ed incoraggia gli stati membri ad approvarla in tempi rapidi in modo che possa entrare in vigore il 1° gennaio 2013.
Ieri si sono tenute le aste in Spagna e Francia che hanno registrato un domanda superiore all’offerta.
Negli Usa rialzo dei tassi di mercato ieri che ha interessato soprattutto la parte a lunga della curva in un contesto di rimbalzo da parte dei principali listini azionari. A pesare sull’andamento dei titoli governativi è stato principalmente il dato sull’inflazione di febbraio che ha evidenziato un rialzo superiore rispetto alle attese. L’indice generale è infatti tornato sopra il livello del 2% per la prima volta dal maggio dello scorso anno causato dal forte aumento della componente energetica. La componente “core” ha invece registrato un incremento dell’1,1% a/a. Deludente la produzione industriale di febbraio calata dello 0,1% m/m, a causa di una forte riduzione della produzione di energia elettrica.
Nonostante tale dato, sul fronte manifatturiero continuano a giungere segnali incoraggianti dagli indicatori anticipatori con il Philly Fed di marzo salito sui massimi da oltre 25 anni.
Sul fronte azionario gli indici hanno chiuso con rialzi superiori all’1%, interrompendo così una serie negativa che durava da tre sessioni. Per oggi non sono attesi dati macro, l’attenzione degli operatori sarà quindi interamente focalizzata sull’evoluzione della situazione in Giappone e soprattutto in Libia dopo la decisione del consiglio di sicurezza dell’Onu.
Valute: euro in apprezzamento vs dollaro con il cross salito oltre la resistenza 1,40 sulla scia del rialzo degli asset rischiosi. Per oggi la resistenza più vicina si colloca 1,4080, seguita successivamente da 1,4160.
Fortissimo deprezzamento dello yen dopo l’intervento congiunto dei paesi del G7 nel tentativo di frenarne l’apprezzamento su richiesta del Giappone. La valuta nipponica ieri era infatti salita ai massimi dal dopoguerra vs dollaro dopo che la rottura del supporto 80 aveva innescato una serie di rapidi stop loss, provocando una discesa del cross fino a 76,60. L’intervento ha riguardato anche il cross vs euro. E’ dal settembre del 2000 che il G7 non interveniva sul mercato in modo congiunto quando intervenne a sostegno dell’euro che si stava deprezzando poco dopo la sua nascita. Il Tokyo Financial Exchange ha comunicato che, circa il 30% delle ingenti posizioni del retail giapponese che puntavano al deprezzamento dello yen, sono state chiuse in seguito ad ordini automatici di stop loss.
Il viceministro giapponese ha dichiarato che come un apprezzamento è dannoso, anche un deprezzamento troppo rapido dello yen lo sarebbe per l’economia. Ha poi aggiunto che ulteriori interventi sono possibili qualora necessari. Per sostenere il sistema finanziario, la BoJ ha immesso stanotte 3000 Mld yen, portando il totale delle immissioni a 37.000 Mld yen (oltre 450Mld $). Il Nikkei ha guadagnato il 2,7%. Verso dollaro la resistenza più vicina si colloca a 82, verso euro a 115 e 116.
Materie Prime: giornata positiva per le commodity grazie al rialzo delle borse mondiali ed al deprezzamento del dollaro vs euro. Tranne l’argento (-0,6%), tutte le commodity dell’indice GSCI hanno chiuso in rialzo. Il migliore è stato il grano (+7,3%) su segnali di aumento della domanda dopo che i prezzi erano calati ai minimi da 5 mesi.
Tra gli energetici il migliore è stato il gas naturale (+5,6%). Torna a salire il prezzo del greggio dopo la risoluzione Onu che prevede un intervento militare imminente dell’Occidente per proteggere i civili libici. Questa mattina il Wti si attesta oltre i 103$/barile, il Brent oltre 116$. Bene i metalli industriali. Contrastati i preziosi.
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