Società

Nomine nelle grandi aziende: Eni, Enel e Fimeccanica, trombati i leghisti

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

ROMA – «Non possiamo rischiare di destabilizzare il vertice dell´Eni, abbiamo già qualche problema con le Generali». Lo avrebbe detto Giulio Tremonti ai tanti che ieri gli chiedevano perché non scegliesse per la presidenza Eni il consigliere Paolo Colombo, dal quale si è fatto rappresentare per nove anni intensi a San Donato. Il ministro li ha ascoltati serafico, tanto aveva già deciso, e disposto. Colombo andrà all´Enel, all´Eni tocca a Giuseppe Recchi.

Il fatto è che l´amministratore delegato dell´Eni Paolo Scaroni – che si avvia al terzo mandato – non ha mai avuto rapporti facili con il mastino di Tremonti, che tante volte gli ha fatto le pulci. Come quando, nel 2005, da capo dei sindaci Eni avviò l´indagine che contribuì ad affossare il famigerato e impresentabile “schema Mentasti”, che Scaroni s´era trovato sulla testa all´arrivo.

Forse al Tesoro la tentazione di far salire Colombo in Eni c´è stata, ma è stata scacciata come si fa con quei pensieri troppo esatti. Tremonti, che un anno fa si spese perché Cesare Geronzi entrasse nel vertice a Trieste (di fianco al da lui poco amato Giuseppe Perissinotto) non vuole ora rischiare esiti simili. Ieri a Milano il ministro ha fatto gli auguri sia a Scaroni che a Colombo. Tra tutti sono corse parole di stima e riconoscenza; benché in conversazioni private Scaroni avrebbe rivelato, anche in azienda, il sollievo per essersi «finalmente levato di torno quel rompiscatole».

E il “rompiscatole” Colombo ha accettato con sincero entusiasmo la nomina dirimpetto: «Sono un professionista, girare aziende è il mio destino – diceva ieri ai collaboratori – dopo nove anni all´Eni ho una grande occasione per fare un´esperienza in un´altra grande azienda e collaborare con un management di alto livello». Non che a Colombo manchi curriculum, tra le tante consulenze e le esperienze dirette in Mediaset, Intesa Sanpaolo, Rcs.

Ora Colombo, insieme al confermato ad Fulvio Conti, avrà tutto modo di misurare le doti che molti mondi – spesso distanti – gli riconoscono nelle sfide che fronteggia Enel: un nucleare tutto da rifondare, la presenza internazionale, la tenuta a bada del debito.
Ancor più interessante sarà valutare l´ingresso di Recchi all´Eni, nella poltrona che fu di Mattei. «La proposta mi riempie di orgoglio – avrebbe detto al suo staff – poter pensare di mettere le mie competenze acquisite nella più grande multinazionale del mondo al servizio della più grande multinazionale italiana».

Il manager in arrivo ha gestito la privatizzazione di Nuovo Pignone (ceduta da Eni, guarda i casi) sotto l´egida di General Electric, la grande conglomerata a stelle e strisce. Ora Recchi lascerà Ge, per sciogliere il conflitto per cui è grande fornitrice di turbine a Eni-Saipem. La sua nuova azienda ha davanti quattro grandi sfide: rinegoziare gli accordi sul gas russo, il progetto del gasdotto South Stream, il first oil a Kashagan, la soglia di 2 milioni di barili al giorno per Eni.

A Mosca, in ambienti vicini a Gazprom, si commentava così: «Non poteva andar peggio con le nomine Eni: il “non amico” Scaroni rimane, in più ci mettono un presidente americano». Ma forse, se Recchi saprà ritagliarsi il ruolo da ambasciatore internazionale che cerca, sarà la volta che l´Eni riequilibra il contestato (da Washington) appiattimento strategico sui fornitori russi.

E forse, di conseguenza, potrà sbloccarsi l´impasse sulla costruzione del South Stream, su cui giorni fa Richard Morningstar, leader per l´energia in Europa e Asia, ha reso inedite aperture: «Non siamo contrari ma neutrali. Non lo supportiamo ma non ci opponiamo, anche se ci sono preoccupazioni per i costi e le forniture». Un passo avanti, dai cable drammatici rivelati da Wikileaks. (Andrea Greco)

Copyright © La Repubblica. All rights reserved

****************

Giuseppe Recchi nuovo presidente di Eni, Paolo Colombo alla presidenza dell’Enel e Giuseppe Orsi nuovo amministratore delegato di Finmeccanica. E’ la ‘rosa’ di nomi comunicata dal Tesoro per il rinnovo dei board delle societa’ pubbliche quotate. Per Poste confermati il presidente, Giovanni Ialongo e l’Ad Massimo Sarmi.

Il Ministero dell’Economia, in una nota comunica che ”a breve depositera’ presso la sede delle Societa’ Enel, Eni e Finmeccanica le liste per il rinnovo dei rispettivi organi sociali in occasione delle prossime Assemblee degli azionisti”. Con riferimento all’Assemblea degli Azionisti di Enel, convocata per il 29 aprile (unica convocazione), il Ministero, titolare del 31,24% del capitale, depositera’ presso la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: Paolo Andrea Colombo (Presidente); Fulvio Conti; Lorenzo Codogno; Mauro Miccio; Fernando Napolitano e Gianfranco Tosi. Con riferimento all’Assemblea degli Azionisti di Eni, convocata per il 29 aprile e il 5 maggio (prima e seconda convocazione), il Ministero, titolare del 3,93% del capitale e per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti (partecipata al 70% dal Mef) di un ulteriore 26,37%, depositera’ le seguenti liste per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale: Giuseppe Recchi (Presidente); Paolo Scaroni; Carlo Cesare Gatto; Paolo Marchioni; Roberto Petri; Mario Resca. Per il Collegio Sindacale invece le nomine sono: Roberto Ferranti (Sindaco effettivo); Paolo Fumagalli (Sindaco effettivo); Renato Righetti (Sindaco effettivo); Francesco Bilotti (Sindaco supplente). Con riferimento all’Assemblea degli Azionisti di Finmeccanica, convocata per il 29 aprile e il 4 maggio (prima e seconda convocazione), il Ministero, titolare del 30,18% del capitale, depositera’ presso la sede della Societa’ la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: Pierfrancesco Guarguaglini (Presidente); Giuseppe Orsi; Franco Bonferroni; Giovanni Catanzaro; Dario Galli; Francesco Parlato; Guido Venturoni. Sempre per quanto attiene Finmeccanica, in occasione del rinnovo si provvedera’ – informa il Mef – mediante decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, di intesa con il Ministro dello sviluppo economico, alla nomina dell’Amb. Carlo Baldocci quale consigliere di amministrazione senza diritto di voto ai sensi dell’art. 5.1ter, lettera d), dello statuto della Societa’. Si informa infine che, in occasione della prossima Assemblea degli Azionisti di Poste Italiane, convocata per il 13 e 14 aprile (prima e seconda convocazione), il Ministero, titolare del 100% del capitale, deliberera’ la nomina dei seguenti membri del Consiglio di Amministrazione della Società per il triennio 2011-2013: Giovanni Ialongo (Presidente); Massimo Sarmi; Maria Claudia Ioannucci; Antonio Mondaro e Maria Grazia Siliquini. ”Il Ministero dell’economia e delle finanze – si legge nella nota – esprime un particolare ringraziamento al Dott. Piero Gnudi e al Prof. Roberto Poli per la preziosa opera prestata in questi anni quali Presidenti di Enel ed Eni e per il loro rilevante apporto nel raggiungimento degli importanti risultati industriali e strategici da parte delle due societa”’.

***************

Giuseppe Recchi alla presidenza dell’Eni e Paolo Andrea Colombo a quella dell’Enel. Sono queste le novità più rilevanti che emergerebbero dal giro delle nomine nelle grandi società pubbliche quotate. Il blitz della politica, e in particolare quello della Lega che pareva aver prenotato alcune importanti poltrone, pare dunque scongiurato.

Salvo sorprese dell’ultima ora, gli annunci non saranno dati prima delle cinque, ora di chiusura dei mercati, ai vertici di Enel, Eni, Finmeccanica e Terna non ci saranno molte novità. Ma le poche che interverranno, dovrebbero riguardare l’ingresso, nel ruolo di presidenti, dei due professionisti ben conosciuti dall’azionista: il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Per Finmeccanica sembra confermato il passo indietro di Pier Francesco Guarguaglini che manterrebbe la poltrona di presidente con alcune deleghe sull’estero mentre perderebbe quella di amministratore delegato. Al suo posto sarebbe stato designato l’attuale amministratore delegato della controllata Agusta Westland, Giuseppe Orsi, che l’avrebbe spuntata su Giuseppe Zampini, amministratore delegato di Ansaldo Energia, altra società del gruppo dell’aerospazio e difesa. Stabili, almeno fino alla tarda serata di ieri, parevano i vertici di Terna, con il duo Flavio Cattaneo-Luigi Roth, e di Poste con Massimo Sarmi-Giovanni Ialongo.

Grandi esclusi, dunque, dovrebbero essere i due candidati più marcatamente leghisti: il viceministro delle Infrastrutture, Roberto Castelli, che puntava alla presidenza di Terna, e l’ex sindaco di Busto Arsizio, Gianfranco Tosi, candidato alla presidenza dell’Enel, del cui consiglio di amministrazione fa parte dal 2002. Allo stesso modo resterebbero al loro posto Massimo Ponzellini, presidente della Banca popolare di Milano, e Augusto Fantozzi, presidente di Sisal e amministratore straordinario di Alitalia.

In uscita vengono dati dunque Roberto Poli, 73 anni, attuale presidente dell’Eni e il coetaneo collega Piero Gnudi, all’Enel. L’azionista sembra aver voluto avviare così un ricambio generazionale, scegliendo al loro posto un 47enne e un 51enne. Nell’azienda che dovrebbe essere ancora guidata da Paolo Scaroni, sarebbe infatti in arrivo Giuseppe Recchi, classe 1964, laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino. L’attuale presidente e amministratore delegato di General Electric Sud Europa, vicepresidente di GE Capital Interbanca, nonché consigliere di Exor, è incaricato gli investitori esteri in Italia per Confindustria. In una recente intervista ha lasciato trasparire una visione piuttosto ottimista del nostro Paese: «Dell’Italia, vista da fuori – ha detto, forte della sua esperienza internazionale – si ha una percezione di eccellenza, legata alle sue caratteristiche di inventiva, imprenditorialità, qualità».

Nel consiglio di Eni entrerebbe quale rappresentante del Tesoro, Carlo Gatto, cuneese, classe 1941, una lunga carriera in Fiat fino al 2004, attualmente consulente e sindaco di numerose società, tra cui la Rai. Accanto a Fulvio Conti, confermato amministratore delegato dell’Enel, arriverebbe invece come presidente il milanese Paolo Andrea Colombo, classe 1960, laureato in Economia aziendale presso l’Università Bocconi, dottore commercialista e revisore dei conti. Attualmente è consigliere di Mediaset, Eni (di cui è stato sindaco), Carlo Tassara e sindaco di numerose altre società. Colombo, transitato anche nel board di Rcs quotidiani e nel collegio sindacale di Banca Intesa, insegna alla Bocconi ed è stato regista di importanti operazioni di ristrutturazione (Impregilo, Versace, gruppo Cabassi).

Viene dalla stessa Finmeccanica, gruppo che passerebbe ora a guidare, Giuseppe Orsi, nato a Guardamiglio (Lodi), classe 1945, attuale amministratore di AgustaWestland. Di lui si dice che avrebbe l’appoggio della Lega, non foss’altro perché il quartier generale italiano di AgustaWestland si trova in territorio varesino. Orsi godrebbe anche del placet dell’Udc.

Antonella Baccaro