IL QUADRO D’INSIEME
Le aspettative di notizie poco confortanti per il gigante della telefonia cellulare finlandese Nokia, di cui si era gia’ avuto un assaggio la scorsa settimana, sono diventate realta’ nella prima mattinata europea di martedi’ 10 dicembre.
La delusione del mercato non e’ dovuta tanto alla revisione al ribasso delle stime, ma alla mancata sorpresa positiva in cui tutti gli investitori speravano. Insomma nessun miracolo: il fatturato del quarto trimestre 2002 sara’ all’interno della fascia di €8,8-9,0 miliardi, leggermente al di sotto dei €8,9-9,2 precedentemente previsti.
Eppure Nokia rimane un gigante con conti e bilancio tra i piu’ sani del settore. Dal punto di vista finanziario, la comunita’ degli analisti non mette in dubbio la sostenibilita’ del modello di business dell’azienda. Con notevole intelligenza il CEO Jorma Ollila ha ritardato lo spostamento di risorse sulle infrastrutture di rete e ha mantenuto una forte posizione in termini di cash flow. Il risultato e’ stato che Nokia, rispetto alle concorrenti Ericsson e Alcatel, e’ in un’invidiabile posizione di forza per poter trarre vantaggio dalla ripresa economica ed ha benzina sufficiente per investire in nuove opportunita’.
NOKIA: TABELLA DI CONFRONTO | |||
RATIO CONSIDERATO | NOKIA | SETTORE INFRASTRUTTURE TELECOMUNICAZIONI |
S&P 500 |
P/e (12m) |
33,23 | 28,90 | 26,52 |
Beta | 2,01 | 2,07 | 1,00 |
Price to sale (12m) | 3,09 | 5,08 | 3,05 |
Price to free cash flow | 17,79 | 28,30 | 27,73 |
Crescita vendite (12m) | -5,45 | -8,68 | 2,23 |
Crescita vendite (5 anni) | 36,37 | 18,42 | 11,62 |
Crescita EPS (3 anni) | 3,40 | 9,72 | 10,28 |
Net profit margin | 9,46 | 0,74 | 10,65 |
ROE | 22,66 | 3,86 | 17,70 |
Tasso di reinvestimento | 54,00 | 76,89 | 70,46 |
Current ratio | 1,85 | 1,29 | 1,56 |
LT debt to equity | 0,02 | 0,87 | 0,88 |
Fonte dati: Market Guide-ILX |
Alla luce di tutto cio’, bisogna quindi considerare il calo di martedi’ solo come una correzione all’eccesso di entusiasmo degli ultimi mesi? In parte probabilmente si’. Il titolo Nokia (NOK – Nyse), che il 5 agosto quotava a New York $10,76, ha messo a segno un rialzo del 87%, raggiungendo quota $20,15 il 2 dicembre. Anche considerando che era stato punito eccessivamente nello scoppio della bolla hi-tech, un incremento di tale entita’ non si giustifica con una crescita del business “solo” lineare, per quanto incoraggiante essa possa essere. Un titolo che raddoppia il suo valore in quattro mesi sconta prospettive di crescita esponenziali o errori di valutazione grossolani precedenti.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza e a riassumere i punti fondamentali del news flow su Nokia nel secondo trimestre del 2002.
I FATTI
- Il 21 giugno J.P. Morgan giudicava il titolo “in linea con il mercato”, considerando il rapporto price/earning intorno a 15-20 adeguato e una crescita degli utili del 10% annua ragionevole. Il prezzo di un’azione a New York era di $12,54.
- Il 24 giugno la banca d’affari CSFB si dice poco ottimista sul titolo a causa della perdita di quote di mercato in Cina e al calo del costo medio dei cellulari. Il titolo, che quota $12,32, parte con una gamba rialzista che lo porta a recuperare il 22,8%, a quota $15,14 (5 luglio).
- L’8 luglio la societa’ annuncia tagli occupazionali nel settore network per 900 unita’ (la divisione conta 19.000 dipendenti a livello globale). Il titolo tocca un massimo intraday a $15,55, poi inizia a scendere e chiude a $14,50.
- Il 5 agosto Nokia fa registrare un nuovo minimo di chiusura, a quota $10,76.
- Il 14 agosto la banca d’affari S.G. Cowen abbassa il rating sul titolo da ‘neutral’ a ‘buy’, citando tra le motivazioni il rallentamento della crescita del mercato dei telefonini. Le stime sull’EPS del 2002 vengono abbassate da $0,74 a $0,73, mentre quelle sul 2003 da $0,80 a $0,71. Il titolo ha comunque gia’ cominciato a recuperare e quota $12,78.
NOTA: A questo punto e’ importante sottolineare che abbassare le stime di 1 centesimo a sei mesi di distanza rispetto alla chiusura dei risultati e’ una previsione con margini di rischio di errore notevoli.
- Il 20 agosto il Wall Street Journal riporta che dai dati pubblicati da Strategy Analytics emerge che nel secondo trimestre Nokia ha esteso la propria leadership nei confronti dei concorrenti, ma ad un ritmo inferiore rispetto alle previsioni della societa’. Secondo i numeri, nel secondo trimestre la quota di mercato di Nokia per quanto riguarda le consegne di cellulari a livello globale e’ salita al 37,2% dal 35,4% del primo trimestre, mentre a luglio la societa’ aveva dichiarato che tale quota era superiore ai 38%.
- Il 22 agosto Nokia torna a toccare un massimo relativo a quota $14,77, per poi ricominciare a scendere.
- Il 28 agosto Banc of America alza il target price sul titolo da $15 a $18. Il motivo? La nuova gamma di prodotti garantisce un incremento degli ordini.
- Il 10 di settembre Nokia tiene una conferenza con gli analisti in Europa in cui aggiorna le previsioni sui risultati del terzo trimestre. L’utile pro forma per azione e’ atteso nella fascia alta di €0,15-0,17 precedentemente stimata. Il fatturato dovrebbe attestarsi all’interno del range di €7,1-7,2 miliardi. Il margine di profitto sui cellulari dovrebbe essere al 20%. La societa’ conferma le stime di 400 milioni di unita’ di vendite globali di telefonini nel 2002. In termini di quota di mercato il target di Nokia e’ ancora il 40%. A New York il titolo chiude la sessione a $13,87, mentre il giorno seguente parte al rialzo e tocca un massimo a quota $15,03 (+8,36% rispetto alla chiusura precedente).
- L’11 settembre Morgan Stanley conferma un target price su Nokia a 12 mesi a $13 e avverte che il titolo potrebbe crescere fino a $16.
- Il 26 settembre Nokia stima una crescita delle vendite per il 2003 del 10-15% e il titolo guadagna il 6,64% rispetto alla seduta precedente.
- Il 7 ottobre J.P. Morgan afferma che Nokia sara’ in grado di battere le stime di €0,15-0,17 sull’utile per azione del terzo trimestre.
- Il 17 ottobre Nokia annuncia i risultati del terzo trimestre. L’EPS e’ di €0,18. Il fatturato si e’ attestato a €7,22 miliardi, inferiore alla media delle aspettative degli analisti, che era di €7,27 miliardi. Il titolo a New York balza in avanti, mettendo a segno un rialzo intraday dell’11,53% rispetto al giorno precedente.
- Il 5 novembre Nokia chiude la sessione a New York a $18, un valore che non si vedeva dal 18 aprile. Da quel momento il titolo comincia un movimento di rintracciamento che lo porta a chiudere la seduta dell’11 novembre a $15,99 (-11,16% rispetto al massimo della settimana precedente).
- Proprio l’11 novembre la banca d’affari S.G. Cowen dichiara che nel corso delle visite a tre dei principali fornitori del colosso dei cellulari, in Finlandia, e’ emersa una forte preoccupazione sulla domanda di consumo finale dei mercati europeo e americano. Da questo momento il titolo Nokia inizia un movimento di ripresa vigoroso.
- Il 26 novembre arrivano la societa’ di ricerca Gartner Dataquest comunica i dati sulla crescita del mercato dei cellulari. Nel terzo trimestre le vendite hanno toccato i 104,3 milioni di unita’ (+7,8% su base annua). La parte del leone continua a farla il colosso finlandese, la cui quota di mercato e’ salita dal 34,1% al 35,9%.
GLI ULTIMI EVENTI
Arriviamo cosi’ alle ultime due settimane, in cui abbiamo visto Nokia toccare il massimo di chiusura a $20,15 (2 dicembre), prima di ricominciare a perdere terreno. Al di la’ delle notizie del 10 dicembre, a muovere il titolo e’ ancora una volta il balletto sulle cifre attese del business della telefonia mobile.
Mentre sui circa 400 milioni di cellulari venduti nel 2002 sono piu’ o meno tutti d’accordo, sul 2003 le opinioni sono discordi.
Il 3 dicembre, a una conferenza a Dallas, l’a.d. Jorma Ollila stima la crescita del mercato del cellulari per il 2003 a un +10% rispetto ai 400 milioni del 2002, mentre rimane pessimista sulle infrastrutture per telecomunicazioni, che dovrebbero registrare una contrazione del 10%, dopo il –20% del 2002 rispetto al 2001. Le previsioni per quanto riguarda la quota di Nokia nella vendita di telefonini rimane del 40%.
Lo stesso giorno escono pero’ altre stime. Secondo Merril Lynch, la vendita globale di cellulari per il 2003 si attestera’ a 474 milioni di pezzi, contro i precedenti 410 milioni. E nel 2004 si dovrebbe arrivare a 501 milioni di unita’ vendute.
Cosi’ pero’ i conti non tornano. Se Merrill ha ragione, la quota di Nokia si sta riducendo invece che aumentare. Inoltre, secondo un recente studio di Dresdner Kleinwort Wasserstein, i numeri dei big player della telefonia cellulare sarebbero sottostimati del 20%.
In questo caso, la quota del colosso finlandese in questo caso sarebbe piu’ vicina al 31-32% che al 37-38%, e ovviamente il target del 40% sarebbe piu’ difficile da raggiungere. Lo studio di DKW evidenzia come la crescita del comparto dei cellulari con schermi a colori e dotati di telecamera avvantaggi i piccoli produttori asiatici che possono tra l’altro sfruttare meglio il forte incremento della domanda del mercato cinese.
Il mercato ha quindi punito Nokia vendendo, nonostante J.P. Morgan e Salomon Smith Barney abbiano alzato rispettivamente le stime sull’EPS del 2003 e il giudizio sul titolo. La preoccupazione degli investitori sulla quota di mercato e’ stata rafforzata dalle dichiarazioni rilasciate martedi’ dalla societa’, che posizionano nella parte bassa della forchetta le stime sul fatturato del quarto trimestre.
LE CONCLUSIONI
Tracciare le prospettive di un titolo come Nokia e’ difficile. L’umore del mercato e le previsioni degli analisti hanno dimostrato di seguire un percorso non allineato e spesso imprevedibile. Il gruppo rimane comunque una realta’ di successo all’interno del comparto della telefonia cellulare.
Le condizioni attuali del settore di riferimento lasciano pensare che la societa’ continuera’ ad essere un leader di mercato. I dubbi risiedono piuttosto nella possibilita’ di mantenere margini di profitto cosi’ interessanti. Con l’attuale P/E a 35, Nokia non potra accontentarsi tanto facilmente di risultati solo buoni. Dovranno essere per lo meno eccellenti.