(9Colonne) – Roma, 6 lug – Si è svolto oggi lo sciopero nazionale di 8 ore dei lavoratori di Nokia Siemens Network. L’iniziativa di protesta è stata assunta da Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil contro il piano annunciato dalla proprietà che prevede tagli occupazionali pari al 15 per cento degli addetti a livello globale e, per ciò che riguarda l’Italia, la vendita degli stabilimenti siti a Cassina de’ Pecchi, vicino Milano, e a Marcianise, nel casertano. “Non è accettabile – ha detto il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini – che una multinazionale si comporti come sta facendo Nokia Siemens nel nostro Paese. Non è accettabile, cioè, che prima un Gruppo si espanda sostanzialmente acquisendo il controllo di un altro, come accaduto con Nokia e Siemens, e poi decida di licenziare centinaia di lavoratori o di disfarsi di interi stabilimenti, colpendo l’occupazione e indebolendo il tessuto produttivo del nostro Paese”. I sindacati sostengono che l’Italia “non può essere considerata da Nokia Siemens solo come un mercato in cui vendere i propri prodotti, ma come un Paese tecnologicamente avanzato in cui basare una porzione significativa della propria attività, dalla ricerca e sviluppo alla produzione, ai servizi”.
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