Wells Fargo ha annunciato di aver concluso il primo trimestre dell’anno con un utile netto in calo dai 4,636 miliardi dello stesso periodo del 2021 a $3,7 miliardi, o 88 centesimi per azione su base diluted. L’eps è stato tuttavia superiore alle attese degli analisti, che avevano previsto un utile per azione di 80 centesimi.
Ha deluso invece il fatturato, che è sceso dai 18,532 miliardi del primo trimestre del 2021 a quota $17,59 miliardi, al di sotto dei $17,8 miliardi stimati dal consensus.
Il colosso di Wall Street ha lanciato un alert sul rischio di incorrere in una crescita degli NPL (crediti deteriorati), a causa della decisione della Fed di alzare i tassi sui fed funds per combattere l’inflazione.
Una precisazione è stata tuttavia positiva: “Sebbene sia probabile assistere a un aumento delle perdite sui crediti rispetto ai minimi storici, dovremmo confermarci beneficiari netti, visto che trarremo vantaggio dall’aumento dei tassi, e in quanto disponiamo di una solida posizione di capitale”, ha commentato il CEO Charlie Scharf.