16:03 giovedì 26 Maggio 2022

Wall Street in solido rialzo post Fed e Pil Usa. Focus su M&A Broadcom-VMware, tonfo Snowflake (-10%)

Wall Street in rialzo, all’indomani della pubblicazione delle minute della Fed e dopo i dati macro relativi al Pil Usa e alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione.
I tassi sui Treasuries Usa a 10 anni continuano a perdere terreno, scendendo al 2,378%.

Il Dow Jones è in progresso di 395 punti (+1,23%), a 32.515; lo S&P 500 sale dell’1,24% a 4.027 circa, il Nasdaq fa +1,28% a 11.575.

Sotto i riflettori l’M&A nel mondo tecnologico americano, con l’operazione Broadcom-VMware. Dopo le recenti indiscrezioni è arrivata l’ufficializzazione che Broadcom rileverà VMware (società di cloud computing) per una cifra pari a circa 61 miliardi di dollari in una operazione in contanti e azioni. Inoltre, Broadcom si farà carico di 8 miliardi di dollari di debito netto di VMware. Il closing dell’operazione è previsto entro l’esercizio fiscale 2023 di Broadcom.

Tra gli altri titoli protagonisti, il titolo Nvidia, che azzera comunque le perdite dopo aver perso in premercato fin oltre -5% dopo che il produttore di chip ha annunciato un outlook più debole delle attese.

Crolla Snowflake, con il titolo che soffre un tonfo del 10% dopo che, anche in questo caso, la guidance del gruppo, in particolare sul margine operativo, si è confermata peggiore delle attese.

Dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti, resa nota la prima revisione del dato relativo al Pil del primo trimestre, che ha messo in evidenza una contrazione dell’economia pari a -1,5%, peggiore del -1,4% inizialmente riportato con la pubblicazione dei numeri preliminari e, anche, del -1,3% previsto. Il ribasso, che già dalla prima lettura ha fatto emergere il timore sull’arrivo di una recessione negli Stati Uniti, segue la crescita del quarto trimestre, al ritmo annualizzato del 6,9%.

Rivista al rialzo la componente delle spese per consumi, che sono salite del 3,1%, rispetto al +2,7% inizialmente reso noto. L’inflazione misurata dal PCE core è salita del +5,1% rispetto al +5,2% atteso, mentre l’inflazione headline è avanzata al ritmo annuo dell’8,1%, più del +8% previsto.

Indicazioni sono arrivate anche dal mercato del lavoro: nella settimana terminata il 21 maggio, il numero dei lavoratori americani che hanno fatto richiesta per la prima volta per ottenere i sussidi di disoccupazione è sceso di 8.000 unità, a quota 210.000.

Il dato è stato migliore delle stime, con gli analisti che avevano previsto un ribasso dalle 218.000 unità della settimana precedente a 215.000 unità. La media mobile delle 4 settimane è salita a 206.750, rispetto alle 199.500 unità precedenti.

Occhio alla pubblicazione, avvenuta nella serata di ieri, delle minute della Fed relative all’ultima riunione di inizi maggio quando, per la prima volta in 20 anni, la banca centrale Usa ha alzato i tassi di 50 punti base, nel range compreso tra lo 0,75% e l’1%. Dai verbali è emerso che “la maggior parte dei partecipanti ha rilevato che ulteriori rialzi dei tassi di 50 punti base sarebbero appropriati nei prossimi due meeting”.

Le minute sottolineano anche che “un orientamento restrittivo della politica monetaria potrebbe essere appropriato, a seconda dell’evoluzione dell’outlook economico e dei rischi sull’outlook stesso”.

La Fed ha indicato dunque che ulteriori strette di 50 punti base potrebbero rendersi necessarie, anche oltre quelle previste per i prossimi due meeting del Fomc, per frenare l’accelerazione dell’inflazione.

Ieri, dopo la pubblicazione delle minute, lo S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,95% a 3.978,73 punti, il Dow Jones Industrial Average è salito di 191,66 punti, o +0,6%, a 32.120,28, mentre il Nasdaq Composite è balzato dell’1,51% a 11.434,74 punti.

Dopo settimane consecutive di ribassi Wall Street è orientata a chiudere una settimana in rialzo. Il Dow Jones e lo S&P 500 sono in rialzo su base settimanale rispettivamente del 2,75% e del 2%, mentre il Nasdaq si appresta a chiudere la settimana in progresso dello 0,7%.

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