12:17 mercoledì 6 Aprile 2022

Wall Street: effetto Fed hawkish, futures confermano scia negativa hi-tech. Nuove sanzioni Russia sostengono petrolio

Futures Usa in ribasso, all’indomani del sell off che ha colpito soprattutto i titoli tecnologici, scatenato dalle dichiarazioni delle (ormai ex) colombe della Fed, la vicepresidente Lael Brainard e Mary Daly, presidente della Fed di San Francisco. Alle 12 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones cedono 160 punti (-0,46%), a 34.391 punti; i futures sullo S&P 500 sono in ribasso dello 0,56% a 4.495, mentre i futures sul Nasdaq arretrano dello 0,82% a 14.707 punti.

Ieri a Wall Street il Dow Jones ha perso 280 punti circa, o -0,8%. Lo S&P 500 ha ceduto l’1,3%, mentre il Nasdaq Composite ha sofferto una flessione del 2,3%.

Note per essere dovish, le due esponenti della banca centrale americana hanno lanciato l’alert sull’inflazione Usa, auspicando un deciso ciclo di rialzo dei tassi e il taglio, anche, del bilancio della Fed, a partire dalla riunione di maggio.

“E’ di primaria importanza far scendere l’inflazione – ha detto Brainard durante un intervento al webinar organizzato dalla Fed di Minneapolis. Il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, ha aggiunto, “renderà più restrittiva la politica monetaria, in modo sistematico, attraverso una serie di rialzi dei tassi di interesse, e iniziando a ridurre il bilancio a un ritmo veloce, già nel meeting di maggio”.

Daly ha fatto notare inoltre che un’inflazione che viaggia al record degli ultimi 40 anni – così come sta avvenendo negli States – è dannosa come il non avere un posto di lavoro”.

Immediato lo scatto al rialzo dei tassi sui Treasuries; in particolare quelli decennali sono saliti oltre la soglia del 2,60%, al nuovo record dal 2019, riposizionandosi a un livello superiore a quello dei tassi a due anni, e riportando così la curva del tratto a 2-10 anni a una condizione di normalità, dopo il precedente fenomeno dell’inversione che si è manifestato nelle ultime sessioni.

Al momento i tassi sui Treasuries Usa sono in crescita al 2,6125%, rispetto al 2,559% dei due anni. Rimane invece invertita la curva dei tassi nel tratto tra 5 e 30 anni, con i primi al 2,758% che si confermano superiori a quelli a 30 anni, pari al 2,64%.

Si attende oggi la pubblicazione delle minute della Federal Reserve relative all’ultima riunione del 16 marzo 2022, quando il Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa, ha alzato i tassi sui fed funds per la prima volta dal 2018, portandoli al range compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%.

Dal dot plot, documento che contiene le aspettative degli esponenti del Fomc sul trend futuro dei tassi, è emerso che la Commissione prevede sei ulteriori rialzi dei tassi in ognuno dei meeting rimanenti del 2022, fino all’1,9% entro la fine dell’anno.

Per il 2023, le previsioni sono di tre ulteriori strette monetarie e nessun rialzo dei tassi nel 2024.

Il sentiment dei mercati è affossato anche dalla notizia di ulteriori sanzioni dell’Occidente contro la Russia, a seguito delle immagini che hanno mostrato l’orrore dei massacri avvenuti a Bucha, Ucraina, dalle forze di Vladimir Putin.

Le nuove sanzioni europee includono un embargo sul carbone della Russia. I prezzi del petrolio sono in rialzo, scontando i timori legati allo shock dell’offerta di materie prime, di cui la Russia è grande esportatrice nel mondo.

Il WTI viaggia poco al di sotto di $104 al barile, mentre il Brent balza di oltre +1,6% a $108,45 al barile.

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