15:53 mercoledì 25 Maggio 2022

Wall Street a tentoni, Snap tenta il rally post tonfo storico. Goldman Sachs parla di mosse hedge fund su Apple, Amazon e Tesla

Wall Street poco mossa, dopo l’ennesimo sell off sull’hi-tech che si è abbattuto nella sessione di ieri. Il Nasdaq Composite ha concluso la seduta in calo del 2,4%, mentre il Dow Jones è riuscito a riagguantare nel finale il territorio positivo, chiudendo in rialzo dello 0,2%, dopo essere capitolato nei minimi intraday fino a -1,6%.

Gli investitori attendono per la giornata di oggi il dato relativo agli ordini dei beni durevoli e le minute relative all’ultima riunione della Fed.

La prossima riunione della Fed è in calendario i prossimi 14-15 giugno; sono stati gli stessi esponenti della Fed a indicare che nuove strette monetarie da 50 punti base, dopo l’ultima di maggio – che ha portato i tassi sui fed funds al range compreso tra lo 0,75% e l’1% – sono all’orizzonte. L’inflazione spaventa e c’è chi, come il numero uno dell’hedge fund Pershing Square, Bill Ackman, chiede a Powell & Co di essere più aggressivi dell’alazare i tassi: in caso contrario, secondo il gestore miliardario, sarà Wall Street a risolvere il problema, crollando. Così facendo, porterà l’economia al collasso, provocando la distruzione della domanda: e a quel punto, i prezzi interromperanno la loro corsa.

Proseguono le vendite sull’hi-tech. Focus sulla nota con cui Goldman Sachs ha reso noto che gli hedge fund stanno continuando a ridurre le esposizioni accumulate in precedenza sulle azioni growth, prendendo le distanze, in particolare, da Apple, Amazon e Tesla: questi ultimi due titoli oggi viaggiano in territorio positivo, mentre Apple è sotto pressione.

Ieri Wall Street ha fatto i conti con il tonfo dei titoli Snap, crollati fino -43% dopo il profit warning lanciato dalla società di social media nota per la sua APP di messaggistica SnapChat. Il titolo Snap balza a inizio seduta di oltre +7,5%.

In caduta libera ieri anche il titolo Abercrombie & Fitch, scivolato a Wall Street di oltre -28%, dopo che la catena di negozi di abbigliamento ha diffuso la propria trimestrale, tagliando contestualmente l’outlook. Oggi, così come nel caso di Snap, le azioni salgono, mettendo a segno un rialzo del 7% circa.

Il Dow Jones, alle 15.50 circa ora italiana, è ingessato attorno alla parità; il Nasdaq e lo S&P 500 tentano il rimbalzo finendo però per scendere al di sotto della parità.

Occhio al trend dei titoli delle Big Tech made in China quotati a New York e alla borsa di Hong Kong: oggi i titoli JD.com e Baidu hanno perso terreno a Hong Kong, dopo gli ultimi commenti arrivati da un funzionario della Securities and Exchange Commission, (Sec, autorità di borsa Usa), che ha detto che il tempo sta scadendo nelle trattative tra Stati Uniti e Cina, che hanno per oggetto le ispezioni sui gruppi che sono quotati sia a New York che in Cina.

Baidu e JD.com sono tra i colossi cinesi inseriti nella lista della Sec che comprende le società a rischio delisting da Wall Street. E oggi il funzionario della Sec YJ Fischer ha avvertito che, “anche se un accordo dovesse essere firmato tra la Public Company Accounting Oversight Board e le autorità cinesi, si tratterebbe solo di un primo passo. La PCAOB deve essere messa nelle condizioni di ottenere una cooperazione e un accordo sufficienti da parte delle autorità cinesi, tali da poter lanciare ispezioni complete in Cina e a Hong Kong”.

JD.com e Baidu riportano per ora a Wall Street un trend positivo.

Tra gli altri titoli anche quello della catena retail Usa Nordstrom, volata di oltre +9% dopo che il gruppo ha diffuso una trimestrale da cui è emerso un fatturato migliore delle attese. Il retailer ha rivisto al rialzo l’outlook dell’intero anno. Il titolo ora rallenta, salendo dell’1,5% circa.

Rimane sotto osservazione il titolo Tesla che ieri, condizionato dal tonfo di Snap, ha chiuso la seduta in flessione del 6,9% a $628,16.

La capitalizzazione di mercato del gruppo si è quasi dimezzata rispetto a quella di novembre, quando le quotazioni testarono il valore record.

Dal giorno in cui il ceo Elon Musk ha annunciato di aver rilevato una quota del 9,2% nel capitale di Twitter, il titolo Tesla è sceso del 42%, sottoperformando in maniera decisa il trend dello S&P 500, capitolato nello stesso arco temporale del 13%, e facendo peggio anche dell’indice dei beni di consumo discrezionali dello S&P 500, scivolato del 26%.

Nelle ultime ore si è appreso che, dopo mesi di sell, Cathie Wood, numero uno di Ark Investment Management, è tornata a posizionarsi sul titolo. Le azioni Tesla oggi avanzano dell’1,8% circa, rispetto al +2,13% di Twitter.

Sul mercato dei titoli di stato, i tassi sui Treasuries decennali scendono al 2,754%. Ieri i tassi sono scivolati di ben dieci punti base, con gli investitori che, a fronte delle vendite sui titoli tecnologici, sono tornati a rifugiarsi sui debiti sovrani Usa.

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