USA, le richieste di sussidi di disoccupazione restano stabili
Negli Stati Uniti il numero di lavoratori che hanno presentato per la prima volta richieste di sussidi di disoccupazione la scorsa settimana è rimasto invariato a 229.000. Questo dato, riferito dal Dipartimento del Lavoro, è in linea con le aspettative degli analisti.
La settimana precedente aveva visto una leggera revisione al rialzo, con un aumento di 1.000 unità, portando il totale a 229.000. Durante il picco della pandemia di coronavirus, le richieste settimanali avevano raggiunto l’impressionante cifra di 6,9 milioni. Il numero complessivo di lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione è diminuito di 7.000 unità, portando il totale a 1.872.000 per la settimana terminata il 3 maggio.
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Il mercato azionario di Wall Street ha aperto in lieve rialzo dopo la notizia di un colloquio telefonico tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente statunitense Donald Trump. Nonostante i dati negativi sull’occupazione negli Stati Uniti, l’indice Dow Jones è leggermente aumentato, insieme a S&P 500 e Nasdaq.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti superano le attese, raggiungendo le 247 mila unità nella settimana al 30 maggio 2025. Questo incremento supera le previsioni e il dato della settimana precedente, segnalando una possibile instabilità nel mercato del lavoro americano. La media delle ultime quattro settimane si attesta a 235.000 unità, mentre le richieste continuative calano leggermente.
Al Business Forum Italia-India di Brescia, il ministro del Commercio indiano Piyush Goyal ha dichiarato che l’obiettivo è concludere l’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e l’India entro la fine dell’anno. Questo accordo mira a rafforzare le relazioni commerciali e a creare nuove opportunità per le imprese italiane.
Nel mese di aprile 2025, i prezzi alla produzione nella zona euro hanno subito un calo del 2,2% su base mensile, superando le attese degli analisti. Nonostante il calo, si registra ancora una crescita annuale dello 0,7%. Anche nell’intera Unione Europea i prezzi mostrano un trend simile. L’articolo esamina le implicazioni di questi dati economici.