13:30 martedì 8 Marzo 2022

Tim aggancia rimbalzo da minimi storici: cda (una parte) pronto a valutare offerta Kkr

Tim prova e trova il rimbalzo in Borsa trovandosi al momento in rialzo del +8,26% a 0,255 euro ad azione. Il titolo prova a mettersi alle spalle le recenti performance: la scorsa settimana il nuovo piano e i conti presentati dalla società guidata da Labriola non hanno convinto gli investitori e il titolo è sprofondato a nuovi minimi storici a quota 0,2204, perdendo quasi il 50% dai massimi di periodo segnati a fine novembre.

I nuovi rumors su Kkr

Il rimbalzo di oggi arriva sulla scia dei nuovi rumours sull’offerta Kkr. Infatti, secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, una parte del consiglio di amministrazione della Tlc sarebbe intenzionata a non chiudere la proposta di Kkr, sempre che questa si riveli ancora valida. Stando alle indiscrezioni, nei prossimi giorni è prevista una riunione del comitato ad hoc e per domenica 13 marzo dovrebbe essere convocato un cda che dovrà decidere le sorti di questa partita.

“Lo scenario sarebbe fluido. Gli amministratori che sono propensi ad aprire al negoziato con Kkr sarebbero espressione di Assogestioni. Sarà quindi da verificare se questa posizione troverà poi una maggioranza in consiglio”, mettono in evidenza gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione ‘hold’ e target price di 0,40 euro su Tim. Tuttavia, dal punto di vista del Fondo americano, il quotidiano romano ipotizza che possa ancora essere interessato all’Opa su Tim, ma a prezzi inferiori rispetto a quelli proposti a novembre dello scorso anno, ossia intorno a 40 centesimi per azione. Per Equita la situazione rimane molto incerta. “Ai prezzi correnti ci sembra che il titolo non stia prezzando più alcuna ipotesi speculativa, che rimane a nostro avviso improbabile, vista la posizione di Vivendi e CDP che sembrano fermamente a supporto del piano stand-alone, ma non impossibile. Non si registrano commenti dal governo, che pensiamo sia innanzitutto interessato all`esecuzione dei progetti del Pnrr”, aggiungono dalla sim milanese.

Le rassicurazioni di Labriola: reazione mercato prevedibile

Intanto nella giornata di ieri l’a.d. Pietro Labriola ha incontrato gli investitori per illustrare le strategie del gruppo. Secondo Labriola la reazione del mercato era abbastanza scontata e aggiunge che “il nostro compito è garantire una qualità di servizio adeguata, non dobbiamo correre dietro alla competizione basata sul prezzo che le aziende competitor riescono a fare con una struttura di costi completamente diversa dalla nostra”. Labriola ha inoltre annunciato che la settimana prossima incontrerà gli oltre “1000 responsabili che lavorano con noi per condividere le linee guida del nuovo piano industriale”.

Presentando il nuovo piano, sul tema degli asset, Tim prosegue con l’operazione sullo scorporo della rete. Nella società “NetCo” dovrebbero confluire gli asset di rete fissa, le attività di wholesale e la società Sparkle; mentre nella società di servizi “ServiceCo” andranno Noovle, Olivetti, Telsy, oltre che il business consumer e Tim Brasil.

Altro tema caldo è una potenziale intesa con Cassa Depositi e Prestiti come partner industriale per la rete unica con Open Fiber. Come ha commentato Labriola “Cdp è chiaramente il partner industriale più interessante per Tim sul fronte della rete – sta poi a loro fare le opportune verifiche e analisi – e spiegare le eventuali efficienze di tale operazione”. 

Il punto tecnico (a cura dell’Ufficio Studi di Borse.it):
La situazione tecnica di Tim è peggiorata dopo la violazione del supporto statico a 0,4012 e con il breakout della media mobile a 200 periodi. Da lì si è innescato un forte impulso ribassista che ha portato al breakout (la settimana scorsa) di tutti i supporti tecnici, ora principali resistenze, prima in area 0,3639, poi zona 0,34 e infine il sostegno posto a 0,306 (ex minimi storici toccati dalla Tlc). Il titolo nelle ultime due settimane ha perso oltre il 35% e ha raggiunto nella giornata di ieri nuovi minimi storici a 0,2204 euro, un movimento poi riassorbito in intraday formando un pattern Doji, segno di forte indecisione del mercato. In caso di proseguo del rimbalzo avviato oggi (+8%) il prossimo target al rialzo è 0,3035 euro e un breakout con volumi di tale livello potrà spingere i prezzi verso 0,3336 euro. Tuttavia, prima di avviare un recupero è necessaria una fase di riaccumolo sui livelli attuali e da questo punto di vista sarà fondamentale una tenuta di area 0,236 euro, principale supporto per il titolo. Al contrario, in caso di ulteriore debolezza, una violazione del supporto precedentemente citato potrebbe far sprofondare ulteriormente le quotazioni con primo target 0,2208 e poi area psicologica di 0,20 euro ad azione.

 

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