Profondo rosso per i finanziari dopo addio Draghi: -7% Unicredit, -6% Poste
Pesanti vendite oggi sui titoli finanziari a seguito del materializzarsi della caduta del governo Draghi con lo scenario più probabile che diventa quello di elezioni anticipate in autunno. Piazza Affari cede il 2% circa con forti ribassi per le big bancarie che pagano il peggioramento delle prospettive per l’Italia e il veloce allargamento dello spread Btp-Bund.
Unicredit è la peggiore con -7% circa, seguita da Banco BPM con -5,79%, Intesa con -5,3% e Bper -4,7%. Tra i finanziari molto male Poste con -6%.
L’evoluzione della crisi di governo, con lo sgretolamento della coalizione a supporto del Primo Ministro Mario Draghi (M5S, Lega e Forza Italia hanno deciso di non partecipare ieri al voto di fiducia che ha fatto seguito al discorso di Mario Draghi al Senato) ha portato stamattina Draghi a recarsi al Quirinale e presentare le dimissioni.
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Caleffi ha chiuso l’anno 2023 con un utile netto di 1,9 milioni di euro, segnando un calo rispetto ai 2,3 milioni dell’anno precedente. Nonostante una leggera diminuzione dei ricavi e un aumento dell’indebitamento finanziario, l’azienda mantiene una solida posizione finanziaria.
L’associazione Asati ha depositato la lista dei candidati per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di TIM in previsione dell’assemblea del 23 aprile 2024. I candidati proposti sono tutti indipendenti e mirano a rappresentare i piccoli azionisti nel contesto di importanti cambiamenti aziendali.
L’agenzia di rating Moody’s esprime scetticismo sulla capacità della Francia di ridurre il suo deficit pubblico al 2,7% del Pil entro il 2027, nonostante i piani di risparmio.
Investitori istituzionali hanno presentato una lista di candidati indipendenti per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Salvatore Ferragamo, in vista dell’assemblea ordinaria dei soci. La lista comprende Laura Donnini e Daniele Pelli, con il supporto di Heidrick & Struggles International.