Mosse Fed: Powell&Co attesi più aggressivi per arginare inflazione (analisti)
“Ci aspettiamo che la Fed si muova in modo più aggressivo e anticipiamo sette rialzi dei tassi quest’anno, che porteranno il tasso principale all’1,9% alla fine del 2022. Si tratta di uno sviluppo che segue l’ulteriore importante svolta della Federal Reserve, le cui dichiarazioni, da parte dello stesso Fomc e del presidente Powell, sono state di chiara impronta hawkish”. Lo scrive Gero Jung, capo economista di Mirabaud AM. Sul fronte dell’inflazione Mirabaud AM rileva come l’istituto centrale americano preveda quest’anno un dato del 4,3%, rispetto a una previsione mediana del 2,6% a dicembre: si tratta di una significativa revisione al rialzo per il dato dell’inflazione Pce complessiva. Allo stesso modo, l’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed – l’inflazione core PCE – si attesterà probabilmente sopra il 4% quest’anno. “Di conseguenza, in questo momento riteniamo che per il nostro scenario base di sette rialzi dei tassi – inclusi possibili rialzi di 50 punti base – vi siano rischi al rialzo. Per la riunione del 4 maggio ci aspettiamo che venga annunciato il quantitative tightening”, aggiunge Jung.
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L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.
Il colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei ha annunciato un notevole aumento dell’utile netto e del fatturato nel 2023, superando le previsioni e raddoppiando i guadagni rispetto all’anno precedente.
Il termine ultimo per la presentazione delle liste di candidatura per il rinnovo del cda di Tim vede emergere figure di spicco e piani strategici innovativi. Tra i nominati, Umberto Paolucci e Stefano Siragusa, con il fondo Merlyn Partners che propone un riorientamento aziendale verso tecnologie avanzate.
Gli esperti di S&P hanno pubblicato un rapporto sull’outlook globale, prevedendo che le principali banche centrali manterranno tassi d’interesse più alti per un periodo esteso. Prevedono iniziative di taglio dei tassi a metà del 2024, con una crescita globale stimata al 3,2% per il prossimo anno.