Team di Research & Investment Strategy di AXA Investment Managers.
PUNTI CHIAVE
Gli scambi globali hanno registrato una brusca flessione in concomitanza con il rallentamento dell’economia cinese, probabilmente sottostimata dalle statistiche ufficiali. I prezzi delle materie prime sono scesi in modo generalizzato, un segnale di squilibrio tra domanda e offerta globale.
Al confronto va meglio per le economie sviluppate: Stati Uniti e Area Euro crescono rispettivamente di oltre il 2% e 1,5%. Non c’è però molto spazio di manovra per nuovi incentivi fiscali o monetari, tranne che in Cina. Prevediamo che la crescita resterà sotto tono, col rischio di nuovi ribassi nei prossimi 12 mesi.Confermiamo la nostra view positiva per gli strumenti più rischiosi, a fronte di valutazioni più equilibrate, nonostante la necessaria prudenza sugli Stati Uniti, dove rileviamo un potenziale di rialzo limitato nei prossimi 12-18 mesi.
Nel reddito fisso confermiamo la nostra view negativa sui Treasury US, all’approssimarsi del primo rialzo dei tassi da parte della Fed. Le prospettive restano positive per Bund e spread sui governativi periferici nell’Eurozona.
Per quanto concerne il mercato azionario, continuiamo a preferire i mercati consolidati con esposizione al beta. Rimaniamo sottopesati sui mercati emergenti: sono più convenienti ma non ancora abbastanza.