10:20 martedì 29 Marzo 2022

High Quality Food (HQF) prepara la quotazione a Piazza Affari, alcuni spunti sull’Ipo    

 

High Quality Food (HQF) si prepara alla quotazione Piazza Affari, destinazione Euronext Growth Milan (ex Aim). La società attiva nella produzione, trasformazione, interpretazione e distribuzione di prodotti alimentari di alta gamma sul mercato Ho.Re.Ca. (hotel, ristorante e catering), italiano ed estero, dovrebbe fare il suo ingresso ufficiale in Borsa ad aprile.

“Se dovessimo raccogliere questo Ipo, utilizzeremo i fondi nella misura migliore per la nostra filiera: investiremo il 35% sulla filiera integrata (assumendo nuove figure professionali, approdando in nuove aree geografiche non coperte); un altro 35% sul progetto retail per poter arrivare all’ambizioso obiettivo di aumentare i nostri margini rispetto al 16%; il 20% sul rafforzamento e sul consolidamento del business internazionale e valutando di aprire nuove sedi; e il restante 10% lo destineremo a investimenti tecnologici per migliorare la user experience della nostra piattaforma Buongusterai”. Ad affermarlo Simone Cozzi, fondatore e amministratore delegato di (HQF) (nella foto).

Le origini di HQF

L’idea di fondare High Quality Food affonda le radici nelle origini familiari di Simone Cozzi, che ha passato la sua infanzia in un contesto produttivo. “La nostra azienda di famiglia si occupa di produrre materie prime che vanno dall’olio ai formaggi e molto altro e questo ha sicuramente influenzato il mio percorso professionale, fino ad arrivare un giorno alla decisione di fondare High Quality Food”, racconta Cozzi sottolineando che “HQF presenta un posizionamento competitivo distintivo grazie al modello Agroindustria, il modello – fondato sul sistema di integrazione verticale della filiera – è garantito da HQF Agricola e dalla Rete Agricola e consente di ridurre la filiera distributiva che va dalla produzione al cliente finale e di rendere ogni fase della catena del valore tracciabile per il consumatore, mediante tecnologie come la blockchain”. HQF, che è una realtà reatina che lavora su tutta la filiera agroalimentare, conta circa 3.300 referenze acquistate da 340 fornitori italiani ed esteri, mentre la Rete Agricola High Quality Food conta su 16 aziende agricole selezionate che producono per conto di HQF, nelle quantità e secondo le tempistiche di volta in volta richieste e ai prezzi concordati. I canali di vendita di HQF sono composti da 4 area manager e 51 agenti di vendita, da società commerciali estere basate a Londra, Singapore, Hong Kong e Ibiza, dal portale e-commerce Buongusterai e dagli store fisici presenti su Roma e a breve anche su Milano. 

La quotazione: ecco dove verranno indirizzati i proventi

Simone Cozzi torna poi sul tema della quotazione, prevista per il mese di aprile. “Quest’operazione di Ipo definita pre-money sarà funzionale ad accelerare il processo di crescita dell’azienda che comunque andrà avanti a prescindere dall’esito dell’operazione. Noi continueremo a investire nel progetto di filiera integrata rendendo sempre più corta la value chain, consolidando lo store fisico e la macelleria fisica, sviluppando il nostro business online Buongusterai e rafforzando le nostre filiali estere. I nostri obiettivi finanziari sono molto ambiziosi e cambiano in base all’eventuale accelerazione dovuta dalla raccolta dell’Ipo che ci porterà a migliorare la nostra marginalità media. L’operazione sarà principalmente destinata a investire nel progetto retail che, avendo una marginalità molto più alta, porterà a incrementare la marginalità totale: l’obiettivo del piano industriale è quello di raggiungere un margine del 16%”.

Inflazione, rialzi prezzi beni energetici e conflitto in Ucraina: come districarsi tra questi rischi

Il contesto in cui opera HQF (il mondo agroalimentare) ha fatto i conti negli ultimi anni con diverse crisi, come quella sanitaria con lo scoppio della pandemia nel 2020 ma anche l’aumento delle materie prime e di quelle energetiche, e infine la guerra. “Nel nostro modello di business tutto questo rappresenta l’opportunità nell’opportunità: nel 2020 con l’avvento della pandemia siamo stati tra i primi a passare dal solo canale B2B al canale B2C diventando un’azienda B2B2C e tenendo in vita le nostre aspettative finanziarie senza interrompere le nostre produzioni”, afferma Cozzi spiegando che “oggi, con il rincaro delle materie prime sia in Italia che quelle provenienti dall’estero, il gap di prezzo si è talmente ridotto che il fornitore italiano ottiene un upgrade”. L’obiettivo di HQF è quello di cercare di colmare negli anni di questo gap con un modello di business che definisce “innovativo ed esclusivo”. “Se la pandemia ha modificato le tendenze di consumo dando più importanza alla salute, oggi il cliente finale privilegia la qualità dei prodotti anche a costo di spendere un po’ di più. Noi ci troviamo in una situazione dominante, in cui investiamo da 15 anni, è come se il mercato stesse andando incontro alla nostra visione di business, per cui visto il gap minore di prezzo, il consumatore privilegerà un prodotto Made in Italy, anche se il costo sarà leggermente più alto di un prodotto proveniente dall’estero”.

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