Germania, indice ZEW in calo ad aprile
Ad aprile 2025 l’indice ZEW tedesco ha subito un brusco calo, scendendo a -14 punti dai 51,6 punti registrati a marzo. Questo indicatore economico, fornito dall’Istituto ZEW, è considerato un importante misuratore delle aspettative future per l’economia tedesca.
Gli analisti avevano previsto un calo meno marcato, stimando una riduzione fino a 10,6 punti. Tuttavia, il risultato finale è stato ben al di sotto delle aspettative, segnalando una crescente preoccupazione tra gli esperti del settore. Nonostante il calo dell’indice generale, le aspettative sulle condizioni economiche attuali in Germania hanno mostrato un lieve miglioramento. L’indice relativo a queste aspettative è passato da -87,6 a -81,2 punti, superando le previsioni che lo davano a -86 punti.
La situazione non è migliore per la Zona Euro, dove l’indice ZEW ha subito un calo ancora più pronunciato, passando da 39,8 a -18,5 punti. Anche in questo caso, il risultato è stato inferiore alle attese, che si aggiravano intorno ai 13,2 punti.
Breaking news
A febbraio, la produzione industriale dell’area euro è aumentata dell’1,1%, trainata da Francia e Spagna, mentre Italia e Germania hanno registrato un calo dello 0,9%.
Le borse cinesi hanno registrato una chiusura mista mentre gli investitori osservano con attenzione le dinamiche commerciali tra Stati Uniti e Cina. L’indice di Shanghai ha visto un lieve incremento, mentre Shenzhen e ChiNext hanno subito leggere perdite. I settori farmaceutico e bancario hanno guidato i guadagni, contrastando le perdite di alcuni titoli chimici e turistici.
La Borsa di Tokyo chiude in positivo grazie alla crescita delle azioni delle case automobilistiche, favorita dalle dichiarazioni del presidente USA Donald Trump sui dazi. L’indice Nikkei segna un guadagno dello 0,83%, con Toyota e Honda in evidenza. Trump si mostra aperto a compromessi sui dazi che hanno colpito il settore automobilistico.
Janet Yellen, esprimendo perplessità, critica le politiche tariffarie di Presidente Trump verso la Cina e altri paesi, come il Vietnam, mettendo in guardia sul rischio di una decoupling economica tra USA e Cina. Nonostante ciò, ritiene la economia USA solida, senza necessità di interventi della banca centrale.