09:55 martedì 2 Agosto 2022

Come sarà il futuro del risparmio gestito: tre sfide determineranno vincitori e vinti  

 

Dopo 20 anni di crescita ininterrotta, il patrimonio gestito globale ha raggiunto un altro record, toccando 112 mila miliardi di dollari di patrimonio complessivo. Un ventennio di successo visto che negli ultimi 17 anni poi, tra il 2004 e il 2021, i ricavi dell’industria sono più che raddoppiati, toccando i 200 miliardi, e il margine operativo è arrivato al 38%.   Così emerge dall’ultimo Global Asset Management Report di Boston Consulting Group, giunto alla ventesima edizione secondo cui quello fra 2001 e 2021 è stato per l’asset management un periodo di crescita ininterrotta. L’anno scorso difatti il patrimonio complessivo è aumentato del 12%, arrivando a 112 mila miliardi, più della media storica del 7%, e i flussi netti hanno toccato i 4400 miliardi, il 4,4% del gestito.

Cosa accade in Italia…

E l’Italia non ha fatto eccezione, con un incremento del 10% degli attivi a 2400 miliardi, due terzi dei quali provenienti da piccoli risparmiatori. Ma dietro al velo di un’apparente “crescita monotona”, il settore ha conosciuto nell’ultimo decennio profondi cambiamenti con il retail che è diventato il segmento trainante della raccolta, con flussi netti pari al 6,6% nel 2021, significativamente maggiori rispetto al 2,2% degli istituzionali. La ricchezza globale si trova in Oriente: l’economia dell’Asia-Pacifico è quadruplicata negli ultimi 20 anni e, con essa, sono aumentati i risparmi locali convogliati verso i gestori (aumentati del 18% nel 2021, di nuovo con l’apporto decisivo degli investitori individuali).

Le sfide future

Il report mette in luce anche le sfide future del settore. In primo luogo, gli investimenti alternativi, responsabili nel 2021 del 40% dei ricavi dell’industria dell’asset management. Secondo il Global Asset Management, nei prossimi cinque anni, il loro apporto al fatturato complessivo dovrebbe superare il 50%, in linea con il crescente interesse per private equity e real estate da parte di investitori in cerca di rendimenti più alti e di protezione dall’inflazione. Poi ci sono gli investimenti sostenibili. Nei prossimi 30 anni, infatti, le imprese andranno alla ricerca di capitali per finanziare la transizione energetica. Ai settori pubblico e privato, stima BCG, serviranno circa 100-150 mila miliardi di dollari per raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette nel 2050. Fondi per 20-30 mila miliardi proverranno dall’industria dell’asset management, nella forma di investimenti azionari e obbligazionari.

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