Borse mondiali: moda, intrattenimento e automotive i settori più penalizzati dal conflitto
Moda, intrattenimento e automotive sono i settori che finora sono stati i più penalizzati in Borsa dal conflitto Russia-Ucraina. E’ ciò che rileva il report “Le multinazionali industriali mondiali fra pandemia e guerra” condotto dall’Area Studi di Mediobanca.
Nei primi tre mesi 2022, sui quali impatta per circa metà periodo l’effetto del conflitto, si registra un calo a doppia cifra delle performance di Borsa dei gruppi della moda (-15,5%), Media&Entertainment (-14,5%) e automotive (-10,2%), seguiti dalle WebSoft (-8,3%), dall’industria dei Pagamenti Digitali (-4,6%), dall’alimentare (-3,4%) e dai produttori di aeromobili (-2,0%).
Il settore delle bevande, il metallurgico, l’elettronico, le case farmaceutiche e la GDO mostrano una certa resilienza, con capitalizzazione tendenzialmente stabile che oscilla fra -1,4% e +1,7%.
In controtendenza, invece, i colossi dell’Oil&Gas, le cui quotazioni di Borsa sono cresciute a doppia cifra (+20,5%), e le Telco (+5,6%).
Breaking news
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.
Il colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei ha annunciato un notevole aumento dell’utile netto e del fatturato nel 2023, superando le previsioni e raddoppiando i guadagni rispetto all’anno precedente.
Il termine ultimo per la presentazione delle liste di candidatura per il rinnovo del cda di Tim vede emergere figure di spicco e piani strategici innovativi. Tra i nominati, Umberto Paolucci e Stefano Siragusa, con il fondo Merlyn Partners che propone un riorientamento aziendale verso tecnologie avanzate.
Gli esperti di S&P hanno pubblicato un rapporto sull’outlook globale, prevedendo che le principali banche centrali manterranno tassi d’interesse più alti per un periodo esteso. Prevedono iniziative di taglio dei tassi a metà del 2024, con una crescita globale stimata al 3,2% per il prossimo anno.