13:13 mercoledì 2 Marzo 2022

Babi Yar, Russia attacca memoriale Olocausto. Zelensky: ‘vogliono cancellarci’. Natan Sharansky: Putin ‘ripugnante’

Quasi 6000 russi sono stati uccisi nei primi sei giorni della guerra tra l’Ucraina e la Russia, esplosa lo scorso 24 febbraio. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un discorso con cui ha sottolineato che il Cremlino non è stato ancora capace di far cadere l’Ucraina nonostante le bombe e gli attacchi aerei.

Riferendosi all’attacco sferrato dalla Russia a Babi Yar – il sito del massacro degli ebrei, durante la Seconda Guerra Mondiale, da parte delle truppe di occupazione della Germania nazista e dei collaborazionisti ucraini- Zelensky ha detto:

“Questo attacco dimostra che per molte persone, in Russia, la nostra Kiev è totalmente straniera. Non sanno nulla di Kiev, della nostra storia. Ma hanno ricevuto tutti l’ordine di cancellare la nostra storia, cancellare il nostro paese, cancellarci tutti”.

Il Guardian riporta nel frattempo la notizia secondo cui i soldati russi sarebbero atterrati a Kharkiv, la seconda città più popolosa dell’Ucraina. La notizia è stata data dai servizi segreti ucraini.

Le autorità ucraine hanno riferito che le truppe russe aviotrasportate sono atterrate alle 3 circa ora locale, e che sono seguiti forti combattimenti con le forze ucraine.

“Russia strikes Babyn Yar Holocaust memorial site in Ukraine”, così il Jerusalem Post ha dato la notizia dell’attacco contro il sito Babi Yar, dove “decine di migliaia di ebrei sono stati massacrati durante l’Olocausto”.

Forte la condanna arrivata da Natan Sharansky, ex vice ministro Israele e al momento presidente del Babi Yar Holocaust Memorial Advisory Board.

Così Sharansky:

“Il fatto che Putin stia cercando di distorcere e manipolare l’Olocausto per giustificare un’invasione illegale di un paese democratico sovrano è del tutto ripugnante. E’ simbolico che inizi l’attacco a Kiev bombardando il sito di Babi Yar, il più grande dei massacri nazisti”.

Il memoriale, ha aggiunto Sharansky, è volto “a preservare la memoria storica dopo decenni di oppressione sovietica di verità storica, in modo tale che i mali del passato non possano più ripetersi. Non dobbiamo permettere alla verità di – ancora una volta – diventare la vittima della guerra”.

Riferendosi ancora all’attacco a Babi Yar, il presidente ucraino Zelensky ha twittato:

“Al mondo: a cosa serve dire ‘mai più’ per 80 anni, se il mondo rimane in silenzio quando una bomba cade sullo stesso sito di Babi Yar? Almeno 5 persone sono state uccise. La storia si ripete..”

Babi Yar è un fossato vicino Kiev usato dai nazisti per le esecuzioni.

Fra il 29 e il 30 settembre 1941 vi furono uccisi 33.771 ebrei, secondo un dettagliato rapporto dei nazisti.

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