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NEW YORK O TOKYO PER I PROSSIMI MESI?

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – Con un rialzo superiore ai 30 punti percentuali dai minimi di marzo, gli indici azionari di Usa e Giappone hanno perlomeno interrotto la lunga fase negativa che li aveva condotti sui livelli più bassi degli ultimi quindici anni. Analizzando in termini di performance il rally partito dai valori di chiusura dell’8 marzo scorso si evidenzia come l’indice statunitense sia però riuscito a fare qualcosa in più, dove per qualcosa si intende un 4,48%, rispetto all’indice delle 225 blue chip nipponiche. Il confronto tra le due performance, che per gran parte degli strumenti di investimento riveste un’importanza del tutto relativa, nel breve e medio termine è invece il motivo portante dell’ultima proposta che Deutsche Bank ha avviato al collocamento sul mercato italiano fino al 29 maggio prossimo. Il certificato di investimento, appartenente alla categoria dei certificati Alpha, è stato strutturato per offrire una modalità di partecipazione al mercato azionario non propriamente usuale.

Nello specifico ciò che propone l’Alpha Express che l’emittente tedesca emetterà il 5 giugno prossimo ad un valore unitario di 100 euro è di investire sulla capacità dell’indice S&P500 di sovraperformare l’indice nipponico Nikkei 225. In particolare la struttura del certificato, della durata complessiva di tre anni, prevede che ogni sei mesi a partire dalla data di emissione vengano rilevate le performance dei due indici e se lo S&P500 avrà fatto meglio del Nikkei 225 si attiverà l’opzione di rimborso anticipato con il riconoscimento del capitale nominale maggiorato di un coupon del 4% per ogni semestre trascorso. Se in nessuna data intermedia la condizione verrà soddisfatta si arriverà a scadenza, fissata per il 5 giugno 2012, dove se il differenziale sarà positivo, quindi se lo S&P500 sarà andato meglio, si riceverà il capitale iniziale maggiorato del 24%, mentre se sarà negativo ma non superiore al -25% si riceverà il solo capitale iniziale. Nell’ipotesi peggiore, con il Nikkei 225 capace di sovraperformare di oltre 25 punti percentuali l’indice statunitense, il capitale iniziale verrà diminuito del differenziale registrato.

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Il sottostante è pertanto costituito da uno spread di prezzo tra i due indici, ossia lo S&P500 in posizione long, e il Nikkei 225 in posizione short. L’efficacia di poter investire sul differenziale che si va a formare tra due indici non strettamente correlati tra loro, accettando pertanto di rinunciare all’eventuale guadagno prodotto dai due sottostanti, è testimoniata da un altro Alpha Express, emesso della stessa banca tedesca il 4 luglio 2008, che è stato rimborsato con un premio del 3% dopo soli tre mesi nonostante il crollo dei quattro indici sottostanti. In particolare il certificato puntava sulla capacità dell’indice Hang Seng China Enterprises di sovraperformare un paniere equipesato composto da tre indici: il South Africa Top 40, il RDXEUR (Russian Depository Index) e il Turkey Istanbul Exchange. Il 3 ottobre 2008, per effetto di una performance negativa dell’indice cinese pari al 19,09%, inferiore al 21,84% perso in media dai tre indici inclusi nel basket, il certificato è stato dunque rimborsato con un premio del 3%.

Tornando al certificato che propone la sfida tra Stati Uniti e Giappone, scegliendo di puntare su un differenziale di prezzo anziché sull’unidirezionalità di uno o più indici si rischia di rinunciare all’eventuale performance positiva, eccedente dal 4% semestrale, registrata dai mercati azionari. Facendo ad esempio riferimento al recente passato, se il certificato fosse stato emesso il 5 giugno 2005, dopo diciotto mesi ci si sarebbe ritrovati con una quotazione di mercato inferiore ai 100 euro nominali per effetto di un rialzo del 44% per l’indice nipponico e del 18% per quello americano e al termine dei tre anni non si sarebbe riusciti ad ottenere in nessun caso il rimborso anticipato del capitale. Alla scadenza si sarebbe poi rientrati in possesso del solo capitale nominale in virtù di un Alpha negativo di quasi dieci punti ( 26,91% il rialzo del Nikkei 225 contro un 17,39% dell’indice S&P500). In termini di dividendi, secondo le stime fornite da Bloomberg, l’indice statunitense vanta un dividend yield proiettato per i prossimi 12 mesi pari al 2,44% , superiore dello 0,6% all’1,84% del Nikkei 225.

Va tuttavia considerato che la particolare struttura degli Alpha certificates a rimborso anticipato permette di conseguire un guadagno in condizioni di mercato positivo o negativo puntando esclusivamente sulla capacità dell’indice inserito nel sottostante in posizione long di fare meglio, o meno peggio, dell’indice scelto per rappresentare la posizione short. Il certificato adotta lo stile Quanto e pertanto si dovrà guardare, nel calcolo delle performance, alle variazioni assolute dei due indici senza tener conto delle rispettive divise di quotazione. Per il certificato verrà fatta richiesta di quotazione al Sedex di Borsa Italiana.

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