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NEW ECONOMY: FUSIONI AUMENTANO MA CON RISCHI

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La Nuova Economia si rinnova ogni giorno e per rimanere al passo con una situazione che si evolve rapidamente, le società ricorrono sempre di più a fusioni e acquisizioni per superare gli ostacoli e tenere a bada la concorrenza.

Ma secondo un sondaggio di Arthur Andersen anche se le fusioni finiscono per rivelarsi spesso una scelta felice, devono tuttavia essere fatte con prudenza affinchè le società possano beneficiarne pienamente.

Per esempio, al fine di realizzare il massimo dei benefici, il management deve monitorare attentamente il processo di transizione per evitare barriere alla fusione che possono danneggiare la nuova società o addirittura far fallire la fusione.

“Il numero di fusioni e acquisizioni rimarrà alto e potrà anche aumentare nei prossimi mesi e nei prossimi anni nel settore tecnologico, in quello dei media e in quello delle telecomunicazioni – afferma lo studio di Arthur Andersen – ma il modo informale in cui le società pianificano, eseguono e valutano le loro attività di fusioni e acquisizioni le espone a importanti rischi, un fattore che sarà probabilmente molto importante per chi mette a disposizione i capitali d’investimento”.

Al sondaggio hanno risposto 31 tra le più grandi società nei settori della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni in Europa, Nord America, America Latina e Asia. Ciascuna delle società aveva effettuato una fusione o un’acquisizione nel proprio settore.

Il sondaggio ha notato che su dieci fusioni annunciate dalle società sentite, nove sono state portate a termine ma vari problemi sono emersi, tra i quali:

– difficoltà di management (citate da una società su tre);
– insuccesso nel superare l’integrazione culturale e di sistemi e la resistenza al cambiamento (citata da quasi la metà delle società);
– nessun metodo chiaro per l’esecuzione di una fusione (citata da due terzi delle società, mentre tre quarti di esse hanno detto che non c’era un chiaro processo d’integrazione)
– impatti negativi di fusioni e acquisizioni sulle stesse società (due terzi delle società).

Nonostante questi aspetti negativi, due terzi delle società rispondenti hanno detto che probabilmente continueranno il processo di consolidamento “come strumento per l’esecuzione della visione e della strategia.”

Di WallStreetEurope.Com
www.wallstreeteurope.com