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Nervosismo sui mercati: borse Ue caute, giù i futures Usa

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Nervosismo oggi sulle piazze finanziarie europee, apparentemente incapaci di imboccare con decisione la strada degli acquisti, dopo le forti perdite di ieri. Alle 12 circa ora italiana, Londra sale dello 0,10%, Francoforte cede lo 0,04%, Parigi è piatta con un +0,02%, così come Amsterdam (+0,03%). Solo Bruxelles mostra un rialzo sostenuto, mettendo a segno un rialzo dello 0,76%.

A Piazza Affari gli indici riflettono il sentiment del momento, muovendosi attorno alla parità. Indicazioni poco confortanti arrivano dai mercati d’Oltreoceano, con i futures sul Dow Jones che perdono 13 punti, quelli sul Nasdaq che cedono 7 punti e quelli sullo S&P 500 che arretrano di 2,10 punti.

Poco convinto insomma è in generale il desiderio di recupero, dopo il tracollo di ieri scatenato dai timori di un rallentamento dell’economia mondiale nel 2° semestre dell’anno.

Guardando al quadro generale dei mercati azionari, in primo piano rimangono ovviamente le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia mondiale, che ieri hanno affossato anche Wall Street , con il Dow Jones che ha ceduto il 2,48% e il Nasdaq che ha perso il 3,01%.

A scivolare è stata di conseguenza anche la borsa di Tokyo, che ha pagato ancora, tra e altre cose, i continui timori relativi alle conseguenze che il rafforzamento dello yen sul dollaro potrebbe avere sulle società esportatrici. L’indice Nikkei ha terminato dunque gli scambi con un calo dello 0,86%.

Vale la pena soffermarsi sull’atteggiamento che gli investitori stanno avendo sui mercati valutari.

In un contesto dominato dall’incertezza – che riguarda anche il rallentamento dell’economia cinese – gli operatori si stanno allontanando sempre di più dalle valute più rischiose, avvicinandosi soprattutto allo yen e al franco svizzero, considerate monete rifugio per eccellenza.

Nelle ultime ore il mercato ha così venduto euro portando il cross eur/usd sotto quota 1,29 mentre il cambio usd/yen è scivolato sui minimi da quindici anni a 85,33. A tal proposito la moneta unica torna a perdere anche oggi, attestandosi a quota 1,2820 dollari.

Riguardo alle commodities, in ribasso il prezzo del petrolio a 77,8 dollari al barile dopo i dati sulle scorte di greggio USA di ieri e nonostante l’Agenzia internazionale per l’Energia (AIE) abbia rivisto al rialzo le stime di crescita della domanda globale per il 2010 e 2011: a tal proposito, l’istituto ha motivato le previsioni con la ripresa economica in atto, ma anche avvertito sul rischio di un rallentamento a partire dalla seconda metà dell’anno.