Economia

NEL MIRINO DELL’ANTITRUST I GIORNALI SOVVENZIONATI

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(9Colonne) – Roma, 16 lug – “La prima considerazione che sorge dalla rassegna delle diverse tipologie di sostegno pubblico al settore dell’editoria è l’eterogeneità dei criteri e delle modalità di erogazione dei contributi, rispetto ai quali non è agevole individuare un disegno organico sottostante, orientato alla tutela del pluralismo. L’attuale assetto appare essere la risultante di una progressiva stratificazione di misure, aventi obiettivi non sempre convergenti e basate su parametri di attribuzione e quantificazione non univoci”. Questa la conclusione alla quale è arrivata l’Antitrust al termine della prima parte dell’Indagine Conoscitiva sui mezzi d’informazione della stampa quotidiana, periodica e multimediale nel nostro Paese. “Più in generale – prosegue l’Antitrust –, merita domandarsi se l’assenza di un limite temporale al periodo di assegnazione del contributo non possa determinare la sistematica dipendenza di alcune testate dal sostegno pubblico, riducendo gli stimoli a operare tutto quanto possibile per affrancarsi e ottenere una piena autonomia”. “Infine, da più parti è stata sottolineata la necessità di individuare criteri di assegnazione stringenti, che consentano di evitare abusi e comportamenti opportunistici, e di monitorare l’uso delle risorse da parte dei soggetti beneficiari – aggiunge l’Autorithy –. Sotto questo profilo, merita evidenziare che le iniziative di soggetti interessati unicamente ad accaparrarsi le sovvenzioni, e privi di reali intenti editoriali, non si risolvono soltanto nella dispersione di risorse pubbliche, ma rischiano di minare proprio il pluralismo che si intende tutelare. Infatti, in questi casi il sostegno pubblico attribuisce paradossalmente un vantaggio competitivo alle testate “di facciata” rispetto ai piccoli editori che davvero possono contribuire alla varietà dei contenuti”. Tra le sovvenzioni indirette, la voce principale è rappresentata dalle agevolazioni postali per le vendite in abbonamento. Dal punto di vista dell’utilizzo di risorse economiche pubbliche, “si tratta di gran lunga della forma di sostegno più rilevante a favore dell’editoria. Il valore complessivo delle agevolazioni tariffarie riconosciute all’editoria, secondo le quantificazioni effettuate a consuntivo dalla società Poste Italiane, è stato pari a 303 milioni di euro nel 2005 e a 299 milioni di euro nel 2006”.