(Teleborsa) – Il Gruppo Natuzzi ha reso nota ieri la necessità di richiedere, con decorrenza 1 luglio 2010, per tutti gli impiegati e i quadri dell’Area Servizi, una riduzione dell’orario di lavoro fino a 20 ore settimanali. Il provvedimento sarà di carattere temporaneo e durerà fino a 12 mesi. In questo periodo si effettuerà un’analisi dei processi per individuare le attività da riconvertire, con l’obiettivo di formare i collaboratori e prepararli a ricoprire nuovi ruoli in linea con le sfide globali del Gruppo. “E’ un sacrifico necessario e temporaneo, finalizzato esclusivamente al rilancio del business. – sottolinea l’AD Pasquale Natuzzi – La riduzione dell’orario di lavoro applicata a tutta l’Area Servizi segue un criterio solidale e con questo spirito il gruppo dirigente della società ha deciso di ridursi la retribuzione fissa e variabile, a partire dal sottoscritto, con un 30% di taglio della retribuzione dell’Amministratore Delegato, e del 20% dello stipendio medio per il top management”. In una società paragonabile a Natuzzi l’amministratore delegato ha una retribuzione dai 300 ai 450 mila euro, quella del top management dai 150 ai 250 mila euro. A ciò si aggiunge anche l’annullamento della parte variabile della retribuzione maturata nel 2009 e dei sistemi incentivanti 2010 previsti per dirigenti, quadri e impiegati Italia ed estero (esclusi dipendenti negozi e operai). “Questi interventi sono di natura volontaria – ha proseguito Pasquale Natuzzi – e rispondono alla duplice logica di distribuire in maniera il più possibile equa i sacrifici all’interno della popolazione aziendale e di sostenere i programmi orientati al recupero della competitività. La decisione del top management di ridursi lo stipendio è un gesto di responsabilità e di sensibilità che conferma l’impegno e la determinazione di tutti nel rendere più efficiente il sistema azienda”. L’azienda, inoltre, ha comunicato che la CIGS interesserà anche gli attuali 1.400 collaboratori dell’Area Produzione, per il recupero di competitività da conseguirsi attraverso: un nuovo riassetto industriale, finalizzato alla specializzazione produttiva e la riqualificazione e formazione dei collaboratori in CIGS. L’obiettivo è conseguire maggiore produttività e competitività, condizioni imprescindibili per sostenere e incrementare le vendite, in un mercato ancora debole e caratterizzato da una elevata sensibilità al prezzo da parte dei consumatori.