Il 2000 sara’ ricordato come il peggiore anno di tutti i tempi per il Nasdaq.
Nonostante il rally della scorsa settimana avesse lasciato sperare in un recupero all’ultimo momento, l’indice Composite ha chiuso l’ultima seduta del 2000 a quota 2470,52, con una flessione dall’inizio dell’anno pari al 39,29%.
Un ribasso superiore a quello subito nel 1974, quello che era stato fino a oggi il peggiore anno in assoluto per il tabellone elettronico dalla sua nascita, nel 1971.
Allora la perdita annua fu del 35,1%, 4 punti percentuali inferiore rispetto al calo messo a segno nel 2000.
Se il Nasdaq ha archiviato il 2000 con un ribasso drammatico, in negativo hanno chiuso anche gli altri indici, nonostante il bilancio sia di cali meno vistosi. Il Dow Jones (-6,18% dal 31 dicembre 1999) e lo S&P 500 (-10,14% nel 2000) archiviano l’anno mettendo a segno i risultati peggiori rispettivamente dagli anni ’80 e dagli anni ’70.
Ad incidere sulla performance dei mercati Usa, e del Nasdaq in particolare, in questa ultima parte dell’anno sono stati soprattutto i profit warning di molte societa’ che hanno disatteso le aspettative di analisti e trader, spingendo gli indici ancora piu’ in basso.
“Gli investitori sono spaventati a morte da un mercato come questo – dice Philip Orlando, chief investment officer di Value Line Asset Management – Molti hanno comprato azioni che credevano avere toccato il fondo e che invece sono scese ancora”.
E’ il caso di titoli come Xerox (XRX) e Lucent Technologies (LU), che gia’ deboli, sono stati affossati completamente dai profit warning.
(Vedi anche Wall Street guarda il 2001 nella sfera di cristallo, Usa: i numeri chiave del futuro economico, Le grandi fusioni industriali del 2000, Wall Street: non e’ stato solo delusioni il 2000, Hedge Fund: sfangano il 2000, nonostante Soros, IPO Usa: nel 2000 il 70% sotto il collocamento, Dollaro: con Bush sara’ piu’ debole, Piazza Affari nel 2001: ottimismo, ma con cautela)